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(18 Agosto 2010)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it
Cari operaicontro, riprendo l'articolo di Repubblica del 15 agosto e da voi riportato sul vostro giornale on line: C'ERA UNA VOLTA IL LAVORO...
Questo articolo di Ilvo Diamanti su “Repubblica” del 15 agosto, ci offre spunti di discussione. “Genitori e figli, giovani e adulti, vogliono il posto di lavoro a tempo indeterminato e sicuro. La maggioranza degli italiani si identifica nella classe operaia, nonostante la classe dominante non ne riconosca l'esistenza e vorrebbe toglierne sicurezza e identità rappresentative”. Il lavoro può essere visto come crescita personale e sociale, da condividere tra colleghi come qualcosa di comune e non come antagonismo. Il posto di lavoro fisso è ritenuto da tutti di primaria importanza per poter pianificare la vita individuale, ma anche sociale perché contribuisce alla crescita economica del Paese e non dovrebbe servire solo alla crescita individuale degli utili aziendali. Qui si può prendere spunto dal libro di Paul Ginsborg “Famiglie del novecento”, il familismo contiguo al clientelismo, non è democrazia sociale e neanche individuale, ma è un eccessivo potere della classe dominante, implica l'uso delle risorse dello Stato per interessi privati.
Un legame di gratitudine e servilismo nella relazione con il potente, niente ha a che vedere con cittadinanza, diritti e democrazia.
L'istituto familiare resta un soggetto passivo, si potrebbe dire che la famiglia è un grande attore politico rimasto troppo a lungo nascosto dalla storia.
La disoccupazione individuale diviene sociale quando non si riesce a portare a termine la realizzazione di sé attraverso il lavoro, come componente di uno Stato maturo, ovvero della democrazia compiuta.
La classe operaia ci mette davanti alla realtà che esiste e che svolge un lavoro importante per tutti. La soluzione familistica/clientelare sta diventando deleteria e deve farci riflettere per spingerci ad una visione concreta della realtà e della richiesta di rispetto della Costituzione Italiana e del Contratto Collettivo Nazionale per tutti, come importanti rappresentatività del Paese, dei Lavoratori e della Società Civile.
Silvia Cortesi Milano
www.operaicontro.it
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