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Egitto blocca di nuovo "viva palestina"

Il Cairo ha fermato all'ultimo momento il convoglio diretto a Gaza comunicando che 17 attivisti sono "indesiderati". Una condizione che l'organizzazione della spedizione considera inaccettabile

(18 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

EGITTO BLOCCA DI NUOVO "VIVA PALESTINA" Il Cairo ha fermato all'ultimo momento il convoglio diretto a Gaza comunicando che 17 attivisti sono "indesiderati". Una condizione che l'organizzazione della spedizione considera inaccettabile Roma, 18 settembre 2010, Nena News - Dopo due settimane di stop forzato nel porto siriano di Latakya , il convoglio «Viva Palestina 5» si preparava questa mattina a riprendere il suo viaggio verso la Striscia di Gaza. I 145 autoveicoli carichi di aiuti per la popolazione di Gaza, stretta nel rigido blocco israeliano (l'Italia partecipa con 14 attivisti e aiuti per 50 mila euro, una ambulanza e un'auto medica), avevano fatto rifornimento e completato l'imbarco sul cargo greco mentre i 380 attivisti internazionali hanno pulito il campo che li aveva ospitati. Tutto era pronto per la partenza verso il porto egiziano di El Arish. Invece e' arrivato un contrordine: le autorità del Cairo hanno bloccato l’operazione di ingresso nel Sinai ponendo una nuova condizione: 17 attivisti considerati "persone non gradite", non possono entrare in Egitto. Richiesta che la direzione del convoglio ha dichiarato inaccettabile riservandosi di adottare, ha scritto in un comunicato, "tutte le contromisure per rispondere a questa ulteriore pretesa egiziana".

L'Egitto non ha reso noti i nomi delle persone "indesiderate" che si aggiungono a quello dell'ex deputato britannico George Galloway, storico promotore e leader di "Viva Palestina", che, peraltro, aveva accettato nelle scorse settimane di non entrare a Gaza, come richiesto dal Cairo, pur di consentire al convoglio di raggiungere la popolazione palestinese. A gennaio Galloway venne espulso dopo i gravi incidenti divampati al porto di el Arish, provocati dalla polizia egiziana intervenuta con violenza contro i partecipanti a «Viva Palestina 4».

Secondo l'organizzazione di "Viva Palestina 5″, dietro le condizioni poste dall'Egitto ci sarebbero forti pressioni israeliane affinche' alla carovana di autoveicoli non venga consentito di entrare a Gaza. Da notare che il cargo greco sarebbe dovuto passare nei pressi del punto dove, in acque internazionali, commando israeliani arrembarono lo scorso 31 maggio la Freedom Flotilla diretta a Gaza e gettare in mare fiori in ricordo dei nove cittadini turchi uccisi sulla nave Mavi Marmara. Un gesto che Tel Aviv non avrebbe gradito.

In queste ultime due settimane, gli egiziani hanno posto veti e condizioni a ripetizione, anche per l’imballaggio delle merci. Agli attivisti di «Viva Palestina 5» e' stato imposto di poggiare l’intero carico su pallet (pedane di legno o plastica) e di riclassificare le merci secondo nuovo criteri. Ciò ha costretto i volontari a scaricare il materiale giunto in Siria e a disporlo secondo le regole egiziane all’interno dei veicoli. Nena News

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