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06/11 - il pc cileno difende manuel olate, che rischia l'estradizione in colombia

(7 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nuovacolombia.net

06/11 - il pc cileno difende manuel olate, che rischia l'estradizione in colombia

foto: www.nuovacolombia.net

Il 31 ottobre scorso il cittadino cileno Manuel Olate Céspedes, militante del Partito Comunista del Cile e membro del Movimento Continentale Bolivariano, nonché rappresentante del Movimento di solidarietà per la Pace in Colombia, è stato arrestato a Santiago del Cile per presunti legami con le FARC-EP.
A poche ore dalla detenzione, le prime notizie dichiaravano che Olate era stato arrestato in seguito ad una richiesta di estradizione da parte

del narco-governo colombiano; successivamente Santos ha annunciato che a breve sarà formalizzata questa richiesta di estradizione. In merito a questa detenzione, il presidente del PC cileno, il deputato Guillermo Teillier, ha dichiarato che “si tratta di una manovra mediatica di intelligence dei servizi segreti colombiani, in particolar modo legati all'ex presidente Álvaro Uribe: si tratta di un governo assolutamente repressivo, che vìola i diritti umani nel suo paese e che, invece di cercare la pace con ogni mezzo, ha piuttosto rinforzato la repressione, in particolare verso persone non coinvolte dal conflitto armato. Tale governo pretende in ogni modo di danneggiare l'immagine di tutti coloro che osano spendere alcune parole in favore del processo di pace, o solidarizzare con il popolo colombiano.”
Il dirigente comunista cileno stigmatizza il ruolo dei servizi segreti colombiani, che tacciano gli oppositori politici di “terrorismo”, e la complicità in questo processo della destra e del governo cileni, che utilizzano i medesimi metodi contro il popolo mapuche.
Secondo Teillier, in questo modo si tacciano gli oppositori al governo colombiano di essere “terroristi”, affermando che c'è un legame con le FARC, che sono pure accusate di terrorismo, invece di essere riconosciute per quello che sono, “una forza belligerante che porta avanti da oltre 50 anni una lotta per mezzo delle armi”.
In Cile, ha aggiunto il deputato, “è stato arrestato un dirigente di un gruppo di solidarietà con il popolo colombiano che aveva visitato -e questo lo ha riconosciuto tranquillamente- l'accampamento in Ecuador che è stato poi bombardato” per realizzare un'intervista al comandante Raúl Reyes.
La denuncia di Teillier mette in luce l'inquietante ruolo dei servizi segreti della Colombia, vera Israele dell’America Latina, evidenziando l'esistenza delle trame nere che coinvolgono la destra pinochetista al potere in Chile, capeggiata da Sebastián Piñera, uno dei più ricchi imprenditori del paese (nonché fratello di un ex ministro di Pinochet), e la destra terrorista al governo in Colombia, campiona del terrorismo di Stato e delle violazioni dei diritti umani.

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