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Roma. Il Parlamento

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(22 Novembre 2010) Enzo Apicella
Il vertice Nato di Lisbona decide di trasferire in Italia le atomiche americane che gli altri paesi europei non vogliono più

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Solidaretà e pieno appoggio ai lavoratori dell’ATM di milano

(4 Dicembre 2003)

Il 1° dicembre tutti i lavoratori dell’ATM di Milano, iscritti a tutte le sigle sindacali, in massa, sono scesi in sciopero dall’inizio alla fine dei turni di lavoro.

La loro rivendicazione è semplice e chiara: ottenere gli aumenti salariali entrati in vigore dal gennaio 2002, mai erogati e disposti da un contratto siglato nel 2000. Dopo una serie di scioperi inutili, che non hanno fatto ottenere quello che era già stato concordato, i lavoratori hanno collettivamente rotto le “regole del gioco”, infrangendo la legge antisciopero nr. 146/90.

I lavoratori dell’ATM, tutti e in massa, stufi di agitazioni che hanno ottenuto l’unico risultato di ridurre i loro salari, si sono mobilitati collettivamente per condurre una lotta che potesse ottenere dei risultati con l’unica possibilità nelle loro mani: bloccare la città fermando veramente i trasporti pubblici.

Nella loro lotta per ottenere quanto già loro concesso contrattualmente, sono stati “subito ascoltati” e infatti .... tutti si sono scagliati contro i lavoratori dell’ATM.

Cgil Cisl e Uil, sia a livello nazionale, sia a quello territoriale, hanno unitariamente attaccato i lavoratori e si sono adoperati in tutti i modi per bloccare lo sciopero.
Il governo ha attaccato i lavoratori e promesso ritorsioni.
La Commisisone di Garanzia per il “diritto di sciopero” richiede provvedimenti disciplinari e sanzioni pecuniarie.
Il sindaco Albertini ha attaccato i lavoratori e promesso inchieste e punizioni usando tutto l’arsenale giuridico a disposizione dell’azienda e della magistratura.
I Democratici di Sinistra hanno attaccato i lavoratori.
La Lega Nord ha attaccatto i lavoratori e chiede che paghino “le loro colpe”.
Le Associazioni dei “Consumatori” hanno attaccato i lavoratori.
La Procura avrebbe già aperto un’inchiesta,
Il Prefetto, alla fine, ha precettato i lavoratori perchè non continuassero nello sciopero anche il 2 dicembre.

NOI STIAMO DALLA PARTE DEI LAVORATORI, SOSTENIAMO LA LORO LOTTA E LI DIFENDEREMO DALLA REPRESSIONE CON CUI LI SI VUOLE COLPIRE PERCHE’ HANNO OSATO ALZARE LA TESTA E RIVENDICARE I PROPRI DIRITTI.

Tutti i media si sono subito affrettati ad intervistare “utenti” ovviamente incavolati per non aver trovato i mezzi di trasporto. Subito è stata lanciata la questione dei loro “diritti violati”. Ma chi non ha effettivamente diritti è “l’utente”, quando si trasforma in lavoratore, e lo fa per la maggior parte della propria vita. Perchè nessuno ha intervistato i lavoratori dell’ATM per sentire quali fossero le loro ragioni?
Perchè chi si erge a paladino della difesa dei diritti non chiede che siano pagati ai lavoratori gli aumenti contrattati? Questi aumenti non sono forse anch’essi un diritto?

Come sempre, quando i lavoratori alzano la testa per difendersi sono attaccati da tutti. La giornata di lotta all’ATM dell’1 dicembre è un esempio per tutti i lavoratori, che hanno nelle loro mani solo queste forme di lotta per difendere le proprie condizioni di vita e di lavoro. Non lasciamo soli i lavoratori dell’ATM a subire la rappresaglia. La loro lotta è la nostra lotta.

Chiediamo a tutti, singoli lavoratori, RSU, sigle sindacali e politiche, di manifestare la propria solidarietà ai lavoratori dell’ATM di Milano inviando messaggi di appoggio ai riferimenti dello Slai Cobas ATM: fax 02.48032023, @mail cobasatm@tiscali.it.

DIFENDERE I LAVORATORI DELL’ATM VUOL DIRE DIFENDERE IL DIRITTO DI SCIOPERO DI TUTTI I LAVORATORI, LA POSSIBILITA’ DI POTER LOTTARE PER MIGLIORI CONDIZIONI DI VITA E DI LAVORO.

Slai Cobas - Coordinamento Provinciale di Lucca

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