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'Liberta' per la tunisia; sa'ana vi saluta mille volte'

Centinaia di studenti universitari hanno occupato le strade della capitale in questi giorni, cantando slogan pro-Tunisia.

(19 Gennaio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

'liberta' per la tunisia; sa'ana vi saluta mille volte'

foto Yemen Times

Roma, 19 gennaio 2011 Nena News (foto Yemen Times) - “Rivoluzione, rivoluzione”. Così cantavano gli studenti dell’Università di Sa'ana, lunedì. Sull’onda della rivolta tunisina, sono scesi in piazza nella capitale, col tentativo di marciare fino all’ambasciata tunisina, meno organizzati però della società civile egiziana che prepara una grande manifestazione per il 25 gennaio, e sono stati subito dispersi da spari a salve della polizia yemenita in tenuta anti-sommossa. Secondo le fonti di agenzie stampa straniere, confermate da Yemen Times, diversi ragazzi sarebbero stati arrestati, ma subito rilasciati, nel tentativo delle forze di sicurezza di arginare la manifestazione.

Simili proteste sono state organizzate da venerdì scorso, da diverse organizzazioni di attivisti. “Il popolo contro il tiranno, rovesciare i corrotti è un dovere”, urlavano i manifestanti. Riferendosi al presidente Ali Abdullah Saleh (ma senza apertamente nominarlo, riferisce la stampa) che è al governo da 32 anni, rieletto nel settembre del 2006 per un altro mandato di 7 anni e la cui carica potrebbe essere trasformata in un mandato a vita da un emendamento (ancora in fase di bozza, in discussione al parlamento e osteggiato dall’opposizione) di modifica alla costituzione.

Delle proteste riferisce anche il sito Gulfnews, secondo cui i dimostranti avrebbero inneggiato alla rivoluzione, chiamando tutti gli arabi a ribellarsi contro i loro governanti, come accaduto nel Paese maghrebino. Il leader dell’Unione degli studenti yemeniti, Redhwan Masood, ha dichiarato su Yemen Times, che le proteste in strada serviranno a svegliare più gente e cambiare la situazione. “La manifestazione è la prova di un risveglio civile – ha dichiarato – purtroppo il movimento partitico e delle ONG è lento e inattivo”.

Intanto, in un paese dove – secondo un rapporto delle Nazioni Unite dello scorso ottobre – sono le violenze scaturite dalla povertà di risorse, in primo luogo terra agricola e acqua, a mietere più vittime dell’instabilità politica dovuta al movimento indipendentista, il governo – in risposta alla crisi economica dilagante - ha lanciato due giorni fa insieme alla Banca Mondiale una progetto di riforma fiscale da 82 milioni di dollari. 12 milioni saranno destinati ad un progetto di modernizzazione delle finanze pubbliche e 70 milioni invece direttamente nelle tasche del governo, per risollevare la terribile situazione finanziaria e modernizzare la pubblica amministrazione.

In un paese dove l’amministrazione USA investe milioni di dollari per risolvere le minacce alla sicurezza del governo yemenita, gli analisti denunciano invece che il conflitto sociale è la più grande e preoccupante sfida che andrebbe accolta se si vogliono risolvere a lungo termine i problemi di instabilità politica dello Yemen. Nena News

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Nena News

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