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02/02 - il governo colombiano vuole il giudice spagnolo baltazar garzón come assessore

(2 Febbraio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nuovacolombia.net

02/02 - il governo colombiano vuole il giudice spagnolo baltazar garzón come assessore

foto: www.nuovacolombia.net

Il governo colombiano ha confermato di essere interessato ad assegnare al giudice spagnolo Baltasar Garzón un ruolo di assessore dell'esecutivo, incaricato di fornire “orientamenti in materia di diritti umani”.
“Vogliamo rinforzare la risposta che abbiamo dato agli organismi internazionali e crediamo che il giudice sia una persona molto competente su questi temi”, ha affermato la ministra degli Esteri colombiana María Ángela Holguín.

Secondo la ministra, la possibilità che Garzón riceva un incarico è stata analizzata nel contesto degli accordi di cooperazione giudiziaria fra Bogotá y Madrid.
Juan Manuel “Jena” Santos, presidente colombiano, ha dichiarato a tal proposito che i consigli del giudice “permetteranno al governo colombiano di migliorare i processi per garantire una minore impunità”.
E' ridicolo e al contempo inquietante che il giudice spagnolo, creatore del liberticida teorema giudiziario in base al quale “ogni indipendentista è assimilabile ad ETA”, grande inquisitore di giornali, media alternativi e fondazioni culturali che sostengono la causa del popolo basco, possa essere utilizzato come consulente per i diritti umani: il giudice ha infatti sempre chiuso entrambi gli occhi di fronte alle percosse, le torture e le violenze sessuali nei confronti dei prigionieri baschi, denunciate ripetutamente da decine di ong e tuttavia applicate nella più assoluta impunità nelle caserme della Guardia Civil franchista.
Non si può dimenticare che l’immagine di “giudice progressista ed audace”, che Garzón costruì ad arte con l’inquisizione di Pinochet quando il dittatore cileno si trovava a Londra (mossa poi finita con un buco nell’acqua), è fasulla e mendace. Fu lo stesso Garzón, durante un simposio a Bogotá organizzato dal governo Uribe, a consigliare i sottoposti di quest’ultimo -incaricati di redigere uno statuto “antiterrorista”- di essere più duri.
E' facile prevedere che, attraverso quest’operazione di facciata, l'impunità che Garzón ha garantito ai macellai spagnoli amici di Aznar e Zapatero verrà riproposta nei confronti dei paramilitari e degli agenti di Uribe e Santos. E di questi due fascisti, responsabili di migliaia di crimini di lesa umanità, per i quali Baltasar Garzón metterà una buona parola alla Corte dell’Aia, di cui è assessore.

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