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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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(Licenziamenti politici)

Melfi. Nuova udienza per ricorso Fiat su reintegro operai. Intanto nuovi blocchi alla produzione

(16 Marzo 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

Continuano ad andare in Tribunale a seguire le udienze, ma in fabbrica non possono ancora entrare. Stiamo parlando dei tre operai della Fiat di Melfi, Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli, che erano stati licenziati dall’azienda perché accusati di aver bloccato la produzione ed impedito ai colleghi di lavorare durante uno sciopero. Non l’aveva vista così il giudice del Lavoro di Potenza, Emilio Minio, che aveva ordinato il reintegro dei tre operai, definendo il licenziamento da parte della Fiat di Melfi illegittimo ed antisindacale. Una sentenza esemplare, una vittoria per i lavoratori ed il sindacato, ma che la Fiat proprio non ha voluto accettare, anzi ha risposto presentando ricorso. Sono così passati otto mesi dal licenziamento fra tante udienze ma, ancora, niente lavoro, per Barozzino, Lamorte e Pignatelli. Nell’udienza di ieri per il procedimento sul ricorso presentato dai legali dello stabilimento di Melfi della Fiat contro il provvedimento del giudice del lavoro, dopo aver ascoltato le testimonianze di tre responsabili della Sata di Melfi, il giudice ha fissato la prossima udienza per il 17 maggio e, insieme ai legali della Fiat e della Fiom-Cgil, ha concordato un calendario dei lavori per il procedimento in corso, in modo tale da concludere «a luglio la fase istruttoria» ed emettere la sentenza «entro il prossimo mese di settembre».
Mentre era in corso l’udienza, davanti al palazzo di giustizia di Melfi un centinaio di lavoratori ha preso parte ad un presidio organizzato dalla Fiom-Cgil, a sostegno dei tre operai.
E mentre tre operai chiedono di poter rientrare in fabbrica e di vedere riconosciuto il proprio diritto al lavoro, ribadito anche da un tribunale, la Fiat di Melfi annuncia nuovi stop e nuova cassa integrazione. Per adeguare la produzione alla domanda di mercato della Punto Evo, queste le motivazioni dell’azienda, lo stabilimento di Melfi bloccherà la produzione l’11 e il 18 aprile e nel periodo dal 22 aprile all’1 maggio. Per i giorni in cui la fabbrica sarà ferma la Fiat chiederà la collocazione degli operai in cassa integrazione ordinaria.


16-03-2011

Valentina Valentini DirittiDistorti

Fonte

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