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Libia: anche aerei italiani sganciano bombe

L’Italia partecipa pienamente all’offensiva scatenata dalla coalizione occidentale. Ma per Napolitano, in piena euforia risorgimentale, «non siamo in guerra». Ieri colpita la residenza di Gheddafi.

(22 Marzo 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Libia: anche aerei italiani sganciano bombe

foto: www.nena-news.com

Roma, 21 marzo 2011, Nena News – Il governo Berlusconi è entrato pienamente in guerra. Aerei da combattimento italiani hanno preso parte ieri alle prime missioni, al fianco dei jet statunitensi, britannici e francesi. Sei Tornado italiani sono decolati intorno alle 20 dalla base di Trapani Birgi e due ore dopo sono rientrati alla base dopo aver sganciato missili e bombe «sulle postazioni di Gheddafi», come la retorica bellicista definisce le unità dell’esercito libico agli ordini del colonnello Muammar Gheddafi.

Forse i jet italiani hanno partecipato anche al bombardamento di Bab al Aziziya a Tripoli, la residenza di Gheddafi ritenuta «un centro di comando». Venticinque anni fa, i cacciabombardieri americani colpirono già la residenza del colonnello, uccidendo tra gli altri la figlia adottiva del leader libico. Ieri sera alcuni giornalisti occidentali sono stati portati al compound dove è stato loro mostrato un edificio completamente distrutto «da un missile».

Il capo dello stato italiano Giorgio Napolitano, in piena euforia risorgimentale, continua ad appoggiare l’offensiva che, secondo fonti libiche, avrebbe già fatto diverse vittime civili. «Non siamo entrati in guerra, E un'operazione dell'Onu», ha detto il presidente della repubblica che sin dal primo momento ha esortato gli italiani a non avere «paura» e «perplessità» e ad andare con convinzione al bombardamento, che avviene, peraltro, a cento anni esatti dall’aggressione colonialista italiana alla Libia.

Intanto il ministero della difesa britannico ha reso noto che i caccia della Raf hanno sorvolato nuovamente la Libia la scorsa notte ma senza sferrare alcun attacco. A Bengasi, secondo testimonianze raccolte dalla Bbc, nella tarda serata di ieri sono proseguiti scontri tra esercito ed insorti ed è stato segnalato l'uso di granate, colpi di mortaio e artiglieria leggera. Nena News

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