">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Libia

Libia

(16 Giugno 2011) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Imperialismo e guerra)

Libia: addestratori militari italiani tra una settimana a Bengasi

Lo prevede l'inviato italiano De Sanctis. Nuovi bombardamenti Nato la scorsa notte su Tripoli. Sarkozy sarà il primo capo di stato a visitare i territori sotto il controllo dei ribelli.

(23 Aprile 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Libia: addestratori militari italiani tra una settimana a bengasi

foto: www.nena-news.com

Bengasi, 23 aprile 2011, Nena News – Gli addestratori militari italiani, una decina in tutto, dovrebbero raggiungere Bengasi entro una settimana. Lo ha detto ieri, parlando con alcuni giornalisti, il console Guido De Sanctis rappresentante permanente a Bengasi, di fatto «ambasciatore italiano» nella Libia orientale sotto il controllo dei ribelli anti-Gheddafi. De Sanctis ha spiegato che la preparazione della missione procede e che «se tutto andrà bene» entro una settimana gli addestatori raggiungeranno Bengasi dove, assieme ai loro colleghi francesi e britannici, aiuteranno le milizie degli insorti nella guerra contro le truppe governative libiche.

Il governo Berlusconi, dopo aver avuto rapporti di stretta amicizia per anni con Muamar Gheddafi, ha subito riconosciuto, assieme alla Francia, il Consiglio nazionale transitorio(Cnt), il «governo» dei ribelli. Quindi ha deciso di partecipare all’addestramento dei «thwar» impegnati nel conflitto con i soldati agli ordini del colonnello libico. Una scelta che non ha riscosso consensi unanimi in Europa. Due giorni fa l’Olanda ha criticato Parigi e Roma per aver riconosciuto troppo in fretta il Cnt. La presenza di De Sancits a Bengasi è il risultato della «missione segreta» che il 9 marzo svolgero l'ambasciatore Pasquale Terracciano e il generale Claudio Graziano, per prendere contatto con i leader dei ribelli e accreditare un diplomatico italiano in quella che è considerata la capitale della rivolta. De Sanctis per molti giorni è stato uno dei pochi inviati europei a Bengasi.

Intanto la scorsa notte le ambulanze hanno fatto la spola tra gli ospedali e il centro di Tripoli colpito da un attacco degli aerei della Nato. Tre persone, ha detto un portavoce, sono state uccise da missili caduti in un parcheggio vicino al complesso militare di Bab al-Aziziyah, il quartier generale di Muamar Gheddafi. Ogni giorno la guerra fa nuove vittime, mentre decine di migliaia di civili vivono intrappolati nei quartieri di Misurata assediati dalle truppe inviate dal colonnello libico per strappare agli insorti il controllo della città dove ora scarseggia anche l’acqua potabile. Truppe che, fa sapere il governo, potrebbero ritirarsi lasciando alle tribù locali il compito di affrontare i ribelli e porre fine al conflitto, con le buone o con le cattive. Il viceministro degli esteri libico Khaled Kaim ha spiegato ieri che l’esercito potrebbe ritirarsi a causa degli attacchi aerei della Nato. Da parte sua il ministro degli esteri dell'Algeria Mourad Medelci ha smentito seccamente le accuse del Cnt ad Algeri di inviare mercenari in Libia. Smentite arrivano anche dal Fronte Polisario, accusato a sua volta di aver permesso a suoi combattenti di operare come mercenari in Libia.

Intanto Bengasi, dove ieri è giunto il senatore americano John McCain, si prepara ad accogliere il presidente francese Sarkozy che i ribelli considerano il loro miglior alleato. La visita, la prima di un capo di stato nella capitale della rivolta, avverrà nei prossimi giorni.

Nena News

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «La guerra "umanitaria" alla Libia e le sue conseguenze»

Ultime notizie dell'autore «Nena News»

6432