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1 maggio di lotta ed internazionalista

(1 Maggio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nuovacolombia.net

1 maggio di lotta ed internazionalista

foto: www.nuovacolombia.net

La festa internazionale dei lavoratori riconosce per sua stessa natura il carattere unitario e universale della lotta che viene condotta in ogni paese del mondo, nelle più diverse condizioni sociali e politiche. Ogni volta che i lavoratori di un paese vincono una battaglia, aiutano direttamente o indirettamente le lotte dei lavoratori di tutti gli altri paesi, verso il comune obiettivo della giustizia sociale.
Il 1 Maggio, festa internazionalista per eccellenza, rappresenta l’unità e la solidarietà tra i lavoratori di ogni parte del pianeta, da chi lotta per l’obiettivo immediato della riconquista di condizioni migliori, salariali e di lavoro, a chi combatte all’ultimo sangue contro un regime fascista che prova con ogni mezzo a soffocare le organizzazioni popolari e di classe e che uccide gli elementi più decisi ed organizzati tra i lavoratori, come continua ad essere pratica quotidiana del regime oligarchico colombiano, oggi rappresentato dal fascista Santos. Ogni anno più del 60% dei sindacalisti uccisi in tutto il mondo viene assassinato in Colombia. Dall’inizio dell’anno sono più di 100 i leader comunitari e i difensori dei diritti umani uccisi o fatti sparire, con una tendenza che si dimostra addirittura crescente rispetto alle cifre da inferno dantesco che si erano già registrate nell’ultimo decennio.
Nelle carceri fasciste colombiane sono rinchiuse 7.500 persone, come prigionieri politici, ai quali martedì scorso si è aggiunto il compagno Joaquin Perez Becerra, direttore dell’Agenzia di Notizie Nuova Colombia, consegnato nelle mani dei torturatori fascisti, con un atto che ricorda le pagine più buie dell’Operazione Condor, dal governo venezuelano. Una vergogna che ha spezzato irrimediabilmente la fiducia che le organizzazioni dei lavoratori venezuelane e di tutto il mondo avevano riposto nel suo progetto politico per il suo carattere antimperialista, ora messo in discussione tanto gravemente.
Il macello sociale e politico, sfrenato ed agghiacciante, si consuma in Colombia nella più sfacciata indifferenza dei paesi europei, che dimostrano ancora una volta come i lavoratori non possano aspettarsi aiuto che dagli altri lavoratori, mentre i governi e le istituzioni statali capitaliste, per quanto si riempiano la bocca di parole vuote, non sono disposti a muovere un dito per la difesa dei valori democratici, ma solo ed esclusivamente per i propri interessi di classe, opposti ed inconciliabili con quelli dei lavoratori, come nel caso dei mostruosi bombardamenti “umanitari” su Belgrado, Bagdad, in Afghanistan ed ora sulla Libia.
La solidarietà umana e politica tra i lavoratori di tutto il mondo, e l’unità tra le loro organizzazioni politiche sono un’arma invincibile per liberarsi una volta per tutte dall’oppressione capitalista in tutte le sue forme.
Rafforzando la solidarietà con il movimento dei lavoratori colombiano si fa fare un grande passo in avanti alle rivendicazioni dei lavoratori europei.
Nella giornata del 1 maggio non dimentichiamo quei partigiani antifascisti che continuano oggi a condurre la più universale delle lotte, sulle montagne della Colombia, nelle fabbriche, nelle scuole e dall’interno delle prigioni fasciste!

Viva la solidarietà e l’unità tra i lavoratori di tutto il mondo!

Viva la lotta di liberazione del popolo colombiano!

Per la Nuova Colombia , la Patria Grande ed il Socialismo!


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