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Egitto: rivoluzione vs forze armate

Il raduno oggi al Cairo e in altre città convocato per rilanciare la rivoluzione viene boicottato dai Fratelli Musulmani e da altre formazioni islamiste schierate con la «stabilità» promossa dai generali al potere.

(27 Maggio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Egitto: rivoluzione vs forze armate

Piazza Tahrir durante scontri tra giovani e polizia militare lo scorso aprile - foto: www.nena-news.com

Cairo, 27 maggio 2011, Nena News (nella foto Piazza Tahrir durante scontri tra giovani e polizia militare lo scorso aprile) – Decine di migliaia di manifestanti hanno raggiunto il luogo storico della rivolta contro il regime di Hosni Mubarak, Piazza Tahrir al Cairo, fin dalle prime ore di questa mattina per il «Secondo venerdì della collera» promosso dalla Coalizione dei giovani rivoluzionari, dal Movimento 6 Aprile e da alcuni partiti della sinistra egiziana, allo scopo di mettere sotto pressione il Consiglio supremo delle Forze Armate al potere dallo scorso febbraio che, denunciano, frena la spinta della rivoluzione promuovendo una «stabilità» che ha il sapore di una «restaurazione».

La Coalizione chiede all'Esercito di "correggere il corso della rivoluzione" e di passare subito il potere a un Consiglio civile e di processare immediatamente (l’ex presidente) Mubarak». La tensione è altissima non solo in Piazza Tahrir e in altre parti del centro della capitale. Secondo il giornale Al Ahram on line, migliaia di egiziani si sono raccolti anche a Suez scandendo slogan contro i militari. Manifestazioni simili sono in corso a Mansoura e Fayoum, Port Said e Alessandria. Gli ospedali sono in stato di allerta nonostante il Consiglio supremo delle Forze armate abbia assicurato in un comunicato «che neppure una pallottola sarà usata contro i manifestanti».

L’iniziativa di oggi segna peraltro la rottura tra le forze laiche e di sinistra e gli islamisti. I Fratelli musulmani e i salafiti boicottano la manifestazione e si sono schierati con l’Esercito sostenendo che l’Egitto ha bisogno di «stabilità» e avrebbero preferito un raduno contro la corruzione e a favore dell’arresto di tutti gli esponenti del regime di Mubarak ancora liberi. Tuttavia i giovani dei Fratelli Musulmani aderiscono alla manifestazione in aperto dissenso con la leadership dell’organizzazione che già durante la rivoluzione del 25 gennaio ebbe un atteggiamento attendista e cauto verso il rovesciamento del potere detenuto per 30 anni da Mubarak.

E contro l'ex rais alcune centinaia di persone della Coalizione dei giovani rivoluzionari si sono riunite nei pressi dell'Ospedale Internazionale di Sharm el-Sheikh, dove è ricoverato l'ex presidente in custodia cautelare dal 13 aprile scorso, per chiedere che Mubarak sia trasferito subito nella prigione di Tora (Cairo) in attesa del processo in cui è accusato di aver ordinato di sparare sui manifestanti. L'ex vice presidente e capo dei servizi segreti, Omar Suleiman, ha dichiarato durante un interrogatorio che «Mubarak era a conoscenza dell'uccisione di manifestanti da parte della polizia nei giorni della rivoluzione del 25 gennaio».

Nena News

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