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(24 Settembre 2011) Enzo Apicella
In discussione all'Onu la richiesta di adesione della Palestina. Israele oppone il proprio "diritto" a colonizzare i territori palestinesi.

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Gaza: tregua confermata tra hamas e israele

Il cessate il fuoco, annunciato ieri sera ma non rispettato fino a questa mattina, è stato confermato prima delle 13.

(22 Agosto 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Roma, 22 agosto 2011, Nena News - E’ stata confermata prima di mezzogiorno la tregua tra il movimento islamico Hamas e Israele. Sebbene non si tratti di un accordo formale (come nei casi precedenti, si basa sul fatto che ognuna delle parti afferma di "rinunciare alle ostilità" se lo fa anche l'altra parte), il governo di Hamas ha raggiunto evidentemente un'intesa con le altre fazioni armate palestinesi, responsabili del lancio di razzi su Israele. Secondo quanto riportato dalle agenzie stampa palestinesi, anche il PRC (Palestinian Resistance Committees), il gruppo armato che ha rivendicato il lancio di diversi razzi Qassam e Grad su Be'er Sheva e Ashdod (sud di Israele), ha annunciato di rispettare "temporaneamente" il cessate il fuoco.

Un accordo sul cessate il fuoco era già stato annunciato nella tarda serata di domenica, una tregua però incerta fino a questa mattina, quando un nuovo raid aereo israeliano aveva colpito il nord di Gaza facendo alcuni feriti e nuovi lanci di razzi Qassam e Grad verso il territorio meridionale di Israele si erano registrati (nel corso della notte e anche stamani all’alba). L'accordo é stato raggiunto con la mediazione dell'Egitto, come onfermato da Ghazi Ahmad, viceministro del governo de facto di Hamas a Gaza, per porre fine alla escalation militare cominciata dopo gli attentati di giovedì scorso nel deserto del Neghev in cui sono morti 8 israeliani. Sono almeno 15 invece i palestinesi uccisi dalla rappresaglia israeliana. Più complesso sarà riportare la calma proprio nelle relazioni tra Tel Aviv e il Cairo, vicine alla rottura nei giorni scorsi a causa dell’uccisione da parte di Israele di cinque guardie di frontiera egiziane. Il Consiglio delle Forze Armate che controlla l’Egitto dalle dimissioni dell’ex presidente Mubarak, ieri ha assicurato la delegazione ad altro livello giunta dallo Stato ebraico che i rapporti tra i due paesi restano saldi ma i militari devono fare i conti con i crescenti sentimenti anti-israeliani tra gli egiziani e in buona parte del mondo politico. Al Cairo tutti chiedono l’espulsione dell’ambasciatore di Israele.

E’ perciò divenuto un eroe nazionale Ahmad Shehat, l’«uomo ragno» che sabato ha scalato i 17 piani dello stabile in cui ha sede la missione diplomatica israeliana, ha bruciato la bandiera dello Stato ebraico e l'ha sostituita con il tricolore egiziano. «Ho approfittato della distrazione dei militari per il cambio della guardia - ha raccontato Shehat - e ho superato il servizio di controllo che circonda il palazzo. Quando ho cominciato a scalare l'edificio, un ufficiale di polizia mi ha gridato di tornare indietro ma ha subito rinunciato per la pressione e le grida di festa dei miei compagni». Un'altra impresa anti-Israele è stata compiuta da hackers egiziani, penetrati nel sito web di una radio israeliana sul quale hanno inserito un messaggio per ricordare che «non saranno perdonate le uccisioni da parte di Israele di altri militari egiziani».

Ancora più pesante la reazione della Lega Araba, il cui segretario generale, Nabil El Arabi, ha definito un «crimine di guerra» i raid israeliani contro Gaza ed ha chiesto all'Onu procedure urgenti per fermare l'offensiva. Nena News

il VIDEO di Ahmed Shehat, il giovane che ha scalato l'ambasciata israeliana al Cairo per issarvi la bandiera egiziana

Nena News

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