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(28 Novembre 2011)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nuovacolombia.net
foto: www.nuovacolombia.net
In Colombia, in contemporanea ad altri paese del continente, si è svolta il 24 novembre scorso la marcia per l'istruzione come diritto e contro la mercificazione del sistema educativo.
Anche se lo sciopero studentesco -che ha paralizzato scuole e università per lungo tempo- è stato sospeso, le mobilitazioni proseguono, a dimostrazione del fatto che la lotta per un'educazione gratuita, di qualità, pubblica ed al servizio del popolo va avanti.
Decine e decine di migliaia di studenti sono scesi in piazza a Bogotá anche in solidarietà con gli studenti cileni, con cui hanno intessuto un rapporto di collaborazione e unità nella lotta.
Questa giornata continentale è arrivata in un momento in cui si registra la storica vittoria del movimento studentesco colombiano, che dopo mesi di irriducibile offensiva contro lo sciagurato progetto di “Riforma dell’Educazione” elaborato dal governo Santos, hanno obbligato quest’ultimo a ritirarlo.
Il corteo tenutosi nella capitale colombiana ha, come quasi sempre avviene, subito le provocazioni e gli sconsiderati attacchi della Polizia, che ha impedito ad alcuni manifestanti di raggiungere la Plaza de Bolívar, classica meta dei cortei bogotani. Al termine della giornata di lotta, i famigerati “Squadroni Mobili Antisommossa” (ESMAD) hanno arbitrariamente arrestato 30 studenti e ne hanno feriti 10, di cui 3 gravemente; uno di questi presenta gravi ustioni sul volto, provocategli da una granata di gas lacrimogeno lanciata dagli antisommossa del “democratico” regime colombiano. Alcuni testimoni riportano inoltre che la polizia, nel primo pomeriggio, abbia disseminato bottiglie molotov ed esplosivi lungo il percorso del corteo, pratica nota alle polizie di tutto il mondo per incolpare gli studenti (Genova docet).
L’oligarchia teme sempre di più l'unione fra le masse giovanili, studentesche e popolari e l’insorgenza rivoluzionaria, e si scaglia coi suoi sbirri per reprimere il giusto dissenso che si esprime anche attraverso le manifestazioni e i cortei che attraversano la capitale colombiana. Tuttavia, il movimento studentesco colombiano non indietreggia, ed anzi esige una nuova e diversa riforma dell’educazione, la demilitarizzazione delle sedi universitarie, il rilascio immediato di tutti gli studenti arrestati e garanzie per la piena agibilità del movimento studentesco. E lo fa, d’ora in avanti, coordinandosi ed unendo le forze con il movimento studentesco di tutta l’America Latina, ad iniziare dai fratelli cileni anch’essi impegnati in una lunga -e tutt’altro che conclusa- battaglia contro il regime fascista di Piñera, degno compare di merende del guerrafondaio Juan Manuel Santos.
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Associazione nazionale Nuova Colombia
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