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Egitto: riunito primo parlamento del dopo-mubarak

Sarà nominato presidente dell’Assemblea del Popolo Mohamed Saad el Katatni dei Fratelli Musulmani che hanno stravinto le elezioni. Il movimento islamista potrebbe allearsi con forze laiche e non con i salafiti.

(23 Gennaio 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in nena-news.globalist.it

Egitto: riunito primo parlamento del dopo-mubarak

foto: nena-news.globalist.it

Il Cairo, 23 gennaio 2012, Nena News (nella foto lo speaker del Parlamento Mohamed Saad el Katatni) - E’ riunito oggi per la prima volta al Cairo il nuovo Majles a-Shaab, l’Assemblea del Popolo (Camera bassa) uscita dalle elezioni legislative egiziane che si sono svolte in tre fasi tra la fine di novembre e l’inizio di gennaio (a fine mese sono previste le elezioni della Shura, l’Assemblea consultiva). E’ un momento solenne per l’Egitto del dopo-Mubarak, travagliato da enormi problemi e con i militari al potere. E’ il primo parlamento liberamente eletto da diversi decenni a questa parte.

Come primo compito la nuova Assemblea dovrà eleggere il suo presidente (speaker), che sarà Mohamed Saad el Katatni della lista “Giustizia e Libertà” dei Fratelli musulmani uscita largamente vincente dal voto. Visti i risultati elettorali, i due vicepresidenti andranno ad un esponente del partito conservatore Wafd e ad un rappresentante del partito salafita al Nour. Ancora in alto mare le assegnazioni delle 18 commissioni parlamentari. Da fare anche le alleanze parlamentari. I Fratelli musulmani a più riprese hanno affermato di non volere allearsi con i salafiti e lasciano intendere di poter stabilire una coalizione con il Wafd e, forse, con il laico “Blocco Egiziano”.

Per l’apertura dell’Assemblea, la televisione egiziana inaugura oggi un canale, "La voce del popolo", che seguirà costantemente i lavori parlamentari. La nuova assemblea sceglierà i cento membri della costituente incaricata di scrivere la nuova Costituzione. I Fratelli musulmani che nomineranno gran parte dei cento membri, hanno già preparato una bozza di Costituzione che prevede un sistema misto parlamentare-presidenziale.

Intanto i protagonisti della rivoluzione del 25 gennaio si preparano a festeggiare mercoledì in Piazza Tahrir l'anniversario della rivoluzione contro il "faraone" Mubarak (ora sotto processo) con una manifestazione che si annuncia di massa. Ma i “rivoluzionari” non hanno molti motivi per essere allegri. La loro lista elettorale, Rivoluzione Continua, ha conquistato appena sette seggi. Hanno fatto il pieno invece gli islamisti che non presero subito parte alla rivoluzione e per molti giorni mantennero un atteggiamento ambiguo, in attesa di capire il destino di Mubarak.

I Fratelli musulmani, i salafiti e il partito islamista centrista Wasat hanno conquistato 233 seggi, pari a circa il 75% del totale nella quota proporzionale, e 166 seggi attribuiti col maggioritario. Il partito liberale di destra Wafd e il Blocco egiziano si attestano al terzo e quarto posto rispettivamente con 36 e 33 seggi. Quindici seggi li hanno presi anche i "filul", i fedelissimi dell'ex rais Mubarak, che nonostante restrizioni e boicottaggi alla fine sono riusciti, anche se in minima parte, a tornare nei banchi che avevano dovuto lasciare in tutta fretta dopo la rivoluzione. Nena News.

Nena News

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