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(16 Agosto 2012) Enzo Apicella

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Siria: scontro all'onu su testo risoluzione

Washington e Mosca non hanno ancora raggiunto una intesa sul testo da approvare per l'invio degli osservatori chiamati a monitorare il cessate il fuoco. Gli Usa vogliono anche una nuova condanna di Bashar Assad, la Russia si oppone. Oggi assassinato un ufficiale dell'esercito a Hama.

(14 Aprile 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in nena-news.globalist.it

Siria: scontro all'onu su testo risoluzione

foto: nena-news.globalist.it

Roma, 14 aprile 2012, Nena News - E’ attesa per oggi l'approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu della risoluzione per l'invio in Siria di una prima missione (alcune decine) di osservatori per monitorare il rispetto dell'accordo sul cessate il fuoco raggiunto tra l'Onu e Damasco ed entrato in vigore il 12 aprile. Al Palazzo di Vetro prosegue lo scontro sulla bozza di risoluzione presentata dagli Stati Uniti alla quale la Russia minaccia di contrapporre un suo testo se non verrà emendata. Mosca vuole che la risoluzione chieda solo il rispetto di tutte le parti in conflitto del piano in sei punti dell’inviato dell’Onu Kofi Annan. Washington invece insiste per condannare di nuovo il presidente siriano Bashar Assad. La Francia, alleata stretta degli Usa contro il regime siriano, ha annunciato che oggi si voterà in ogni caso, anche senza un accordo tra tutti i membri del Consiglio di Sicurezza. Un’affermazione che forse nasconde l’intenzione dei paesi occidentali di portare Mosca a dover far uso di nuovo del diritto di veto, come avvenuto ad inizio dell’anno, con forte imbarazzo diplomatico per la Russia.

Dovesse essere approvata oggi la risoluzione, ha spiegato Ahmad Fawzi, portavoce di Annan, al più presto verrà inviato in Siria un contingente più cospicuo, composto da 250 monitors, rispetto agli iniziali 10-12. Le autorità siriane hanno fatto sapere che accoglieranno la missione, forti anche delle assicurazioni della Russia sul testo della risoluzione del CdS. Mosca, peraltro, ha fatto sapere che la Marina militare russa continuerà a pattugliare al largo della costa siriana e che la fregata «Smetlivi» sarà rimpiazzata in maggio da un altro vascello della flotta del Mar Nero.

Intanto il cessate il fuoco tiene, nonostante le scetticismo espresso dai paesi arabi ed occindentali apertamente ostili verso la Siria. Da parte loro le opposizioni siriane riferiscono di diversi morti anche ieri e di «violazioni» della tregua da parte delle forze armate in 31 località delle regioni di Daraa, Damasco, Homs, Hama, Aleppo, Idlib e Latakia. Stamani invece l’artiglieria governativa, sempre secondo fonti dell’opposizione non verificabili, avrebbe colpito nuovamente la città di Homs. Oggi ribelli armati hanno assassinato un maggiore dell'esercito in un agguato nella zona di Hama. Limitati invece, almeno rispetto alle scorse settimane, gli incidenti nelle manifestazioni del venerdì proclamate ieri dall'opposizione. L'esercito in qualche caso avrebbe sparato, in altri non è intervenuto come a Qalaat al-Madiq (Hama), teatro appena qualche giorno fa di duri combattimenti tra soldati e ribelli armati. Manifestazioni anche in Giordania dove ieri centinaia di siriani hanno protestato davanti alla loro ambasciata ad Amman. Per le autorità locali, in Giordania si trovano circa 90mila rifugiati siriani. La maggior parte di loro ha attraversato il confine negli ultimi mesi. Nena News

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