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1° maggio: contestati bersani e fassino

Un Primo Maggio senza sconti. Il sostegno al governo Monti fa fischiare le orecchie ai dirigenti del Pd. In Sicilia è toccato nuovamente a Bersani. A Torino è stato contestato Fassino. Attaccare il mulo dove dice il padrone non è una buona politica.

(1 Maggio 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

1° maggio: contestati bersani e fassino

foto: www.radiocittaperta.it

Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani è stato contestato da un folto gruppo di giovani dei centri sociali mentre era all'interno della casa del popolo a Piana degli Albanesi per celebrare il 1 Maggio a Portella delle Ginestre. I manifestanti hanno urlato «lavoro, lavoro» e «vergogna, vergogna», durante l'intervento del leader del partito democratico rimproverandogli il sostegno al governo Monti. Le visite in Sicilia in Bersani non sembrano passare inosservate. A febbraio una trentina di giovani aveva esposto uno striscione davanti al teatro Zappalà – dove era atteso Bersani per una iniziativa del Pd - con su scritto ''Vergogna! Luca in fin di vita per i vostri profitti'', con riferimento al giovane militante No Tav in fin di vita dopo essere caduto da un traliccio dell’alta tensione per impedire l’occupazione del suo terreno da parte della polizia.

A Torino invece, il corteo del primo maggio si è aperto con una contestazione al sindaco Piero Fassino da parte di alcuni giovani del movimento No Tav. Il sindaco stava muovendo i primi passi alla testa del corteo, quando i giovani hanno iniziato a contestarlo tentando di entrare nel corteo per avvicinarsi a lui. È subito intervenuta la polizia che fisicamente bloccato i ragazzi schierandosi tra loro e Fassino. È esplosa un petardo, e dopo un momento di tensione, tre giovani sono stati fermati dalla polizia e portati in Questura.. Il corteo, che vedeva in prima fila, accanto al sindaco Fassino, tutte le autorità locali (schierata a favore della Tav) è poi proseguito per via Po ma è stato diviso in due dalla polizia. Un centinaio dei giovani dei centri sociali è infatti riuscito ad infilarsi nel corteo, poco dietro le istituzioni, ma un fitto cordone di agenti antisommossa si è messo davanti a loro per tenerli a distanza.

Federico Rucco
contropiano.org

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