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(28 Maggio 2011) Enzo Apicella
Fincantieri chiude gli stabilimenti di Sestri Ponente e di Castellammare di Stabbia e annuncia 2.500 licenziamenti.

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(Lotte operaie nella crisi)

IL GOVERNO DI RAJOY È ILLEGITTIMO: CHE SE NE VADA!

(16 Settembre 2012)

Volantino distribuito alla marcia del 15 settembre a Madrid (traduzione a cura di Piattaforma Comunista)

Che se ne vada con tutta la caterva di personaggi bugiardi e reazionari, come Saenz di Sta.
María, Cospedal, Gallardon, Wert, Amareni, etc., etc. che stanno facendo sprofondare nella miseria il paese. La crisi colpisce sempre di più, ma non coloro che l'hanno prodotta, bensì quelli che la soffrono, i lavoratori, i giovani, le donne, gli strati popolari. Stanno demolendo le conquiste della classe operaia, del popolo, ottenute con la lotta e la tenacia. Rajoy ed i suoi ministri non hanno realizzato una sola delle promesse fatte durante la campagna elettorale. Hanno mentito deliberatamente sapendo che non potevano rispettarle. È un governo illegittimo, un governo che bisogna cacciare se se ne va via di sua iniziativa.
I "tagli" e le altre misure prese dal governo per uscire dalla crisi (così dicono), liquidano la sanità e la scuola pubblica, riducono gli stipendi, facilitano i licenziamenti per accontentare i padroni; “al momento" Rajoy non pensa di tagliare le pensioni…il che vuole dire che lo farà. Gli attacchi contro i lavoratori, e lo Statuto dei lavoratori, si estendono ai sindacati. Il governo è cosciente dell'importanza che hanno, nonostante i loro vertici lasciano molto a desiderare.
Colpisce miserabilmente gli immigrati, con o senza documenti, come se fossero loro e non i banchieri e i finanzieri, i responsabili della crisi
L'Unione Europea dimostra che non è l’Unione dei popoli, ma una costruzione imperialista, capeggiata dalla Germania. Non è una caso che in Spagna crescono i movimenti neonazisti coi loro proclami xenofobi, razzisti, amplificati dal PP nei comuni e nelle zone sotto il suo controllo.
Viviamo tempi gravi, di lotta. O la portiamo avanti noi, o la portano avanti loro (è quello che già fanno, contro il popolo) cioè, contro di noi. Le cose sono chiare. In questa situazione, reagiamo e prendiamo provvedimenti, oppure ci spaventiamo come pecore? Non è una battuta, è la cruda realtà.
L'unità popolare, l'unità delle forze e dei partiti di sinistra, è una necessità che tutti sentono.
Ma dev’essere un'unità su basi e punti concreti, non un’unità a chiacchiere, senza applicazione pratica o con obiettivi che non cambiano nulla nell’essenziale. Dobbiamo essere coscienti che non è possibile farla finita con questa situazione, né articolare una politica favorevole agli interessi popolari, senza rompere con il quadro giuridico ed istituzionale della Costituzione del 1978; è necessario abbattere la monarchia erede del franchismo.
È ora che la sinistra si assuma le sue responsabilità. Bisogna superare le posizioni difensive, il logoramento e la dispersione e passare all'offensiva; bisogna costruire un'unità popolare, un fronte, contro il blocco oligarchico ed i suoi partiti sempre più sottomessi agli imperialisti e ai gruppi finanziari internazionali che impongono i loro diktat ai "nostri" governanti.
Dobbiamo sviluppare una campagna per esigere la dimissione del Governo ed eliminare la monarchia che non vogliamo né col festaiolo Juan Carlos, né con Felipe, né con Leonor. Fuori i Borboni dalla Spagna!
In conclusione, si tratta di farla finita con questo regime, con questo sistema. Davanti alla disgregazione e al discredito del governo, è peraltro possibile la convocazione delle elezioni. La sinistra, e le sue organizzazioni, dovrebbero organizzare un blocco popolare, con queste rivendicazioni ed un programma economico, popolare e repubblicano.
PER LA TERZA REPUBBLICA, VIVA L'UNITÀ POPOLARE!

Partito Comunista di Spagna (m-l)

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