Stato e istituzioni :: Storie di ordinaria repressione

La CUB sull'aggressione della polizia agli studenti

(5 Ottobre 2012)

Torino: un ceto politico sempre più screditato affronta la mobilitazione degli studenti con l'uso sistematico della violenza.

Da una parte l'energia delle giovani generazioni, la volontà di cambiare lo stato delle cose, la passione per la difesa dei diritti calpestati da anni da governi di diverso colore. Insomma la vita, il desiderio di sperimentare, la creazione di nuovi linguaggi e di nuove esperienze.

Dall'altra la violenza sistematica, il ricorso ai manganelli, l'ottuso convincimento che chi si ribella al degrado dell'esistente è un “sovversivo” che va riportato alla disciplina con ogni mezzo necessario. Insomma la morte, la routine, l'appiattimento.

A Torino in piazza c'erano 2000 studenti, c'erano gli studenti NO TAV venuti dalla Valle di Susa, c'era la volontà di agire per cambiare una situazione che vede la scuola e l'università pubbliche sottoposte ad un sistematico smantellamento a favore della scuola privata, il territorio devastato per dare spazio a grandi opere nocive oltre che inutili.

A Torino come in altre città si pretende che quanto è avvenuto sia un problema di ordine pubblico. Noi sappiamo che non è così. Oggi si scontrano diverse idee di società, di relazioni fra gli uomini e le donne, di diritti.

In questo scontro la Confederazione Unitaria di Base sta come sempre con i lavoratori, con gli studenti, con i cittadini che praticano la libertà di manifestare.

Difendere la libertà ovunque!

Per la CUB Piemonte
Cosimo Scarinzi