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Zimbabwe: nuova costituzione ma pochi diritti

(22 Marzo 2013)

Approvata quasi all'unanimità la legge fondamentale dello Stato. Tuttavia, più che limitare i poteri del presidente, il nuovo testo sembrerebbe in alcuni casi rafforzarli.

zimbcost

di Rita Plantera

Cape Town, 22 marzo 2013, Nena News - Il 95% degli elettori ha votato per il "sì" al referendum costituzionale della scorsa settimana approvando così il nuovo testo della Costituzione che andrà a sostituire il Lancaster House Constitution in vigore dal 1980.

Secondo quanto dichiarato dal funzionario capo della Zimbabwe Election Commission (ZEC), Lovemore Sekeramayi, la nuova bozza è passata con 3,079,966 di voti favorevoli e 179,489 contrari. L'affluenza alle urne con circa più di tre milioni di votanti ha registrato dei picchi di partecipazione soprattutto nelle aree rurali tradizionalmente roccaforte dei sostenitori del partito di Mugabue, lo Zanu-Pf.

Il nuovo testo, a cui si è lavorato tre anni, è stato voluto sia da Mugabue che dall'attuale primo ministro Morgan Tsvangirai, i cui sostenitori hanno tollerato alcune concessioni fatte a Mugabue nella speranza che il referendum possa aprire la strada a elezioni libere dopo quelle violente del 2008, quando circa 200 persone vennero uccise e molte furono quelle arrestate, torturate e disperse. La nuova Carta, che prevede tra le modifiche più importanti il limite di un massimo di due mandati quinquennali presidenziali, non ha però valore retroattivo. Questo significa per l'attuale presidente Robert Mugabue la possibilità di ottenere il via libera per altri 10 anni in caso di vittoria alle prossime presidenziali di quest'anno. La riforma prevede inoltre che i decreti del presidente dovranno essere sottoposti all'approvazione della maggioranza di gabinetto mentre per dichiarare lo stato di emergenza e lo scioglimento del Parlamento sarà necessaria la maggioranza dei due terzi dei legislatori.

Tuttavia, più che limitare i poteri del presidente, il nuovo testo sembrerebbe in alcuni casi rafforzarli.

Infatti, la nomina presidenziale di ministri e viceministri, al cui numero non è posto limite, non è previsto che sia sottoposta ad approvazione del parlamento e quella di ambasciatori e capi-dipartimento a nessuna consultazione. Il presidente ha l'ultima parola sulla nomina dei giudici e del procuratore nazionale e di tutte le commissioni, compresa quella elettorale. Può sciogliere il Parlamento nel caso di sfiducia al governo o di non approvazione del bilancio dello stato. Ha l'immunità totale.

Robert Mugabue, 89 anni, al potere dal 1980 - data dell'indipendenza dello Zimbabwe dalla Gran Bretagna - è stato accusato più volte di violente repressioni contro le opposizioni e di attacco alle istituzioni statali e la sua politica economica è additata come la principale causa di una crisi economica che sta registrando la percentuale di più di 500 miliardi di iperinflazione e scarsità di generi alimentari.

Nonostante quest'ultima tornata elettorale si sia svolta pacificamente, sia Tsvangirai che le associazioni per i diritti civili temono che Mugabue e il suo partito stiano già minando la possibilità di elezioni libere e giuste. Durante le settimane precedenti il voto, gli alleati del presidente avevano fatto sapere che alle associazioni "sotto indagine penale" e agli osservatori di Paesi critici contro il regime di Mugabue non sarebbe stato permesso di fare attività di monitoraggio dei seggi. Nelle ultime settimane prima del voto i servizi di sicurezza, saldamente controllati dallo Zanu-Pf di Mugabue, hanno arrestato diversi attivisti pro-democrazia e la polizia all'inizio del mese ha fatto irruzione in tenuta antisommossa in uno dei comizi dell'attuale premier Tsvangirai.

Il giorno dopo il referendum, un importante avvocato del posto per i diritti umani, Beatrice Mtetwa, è stata arrestata con l'accusa di aver scattato foto ad alcuni agenti di polizia che stavano perquisendo la casa di uno degli assistenti del primo ministro. Il magistrato che ha autorizzato l'arresto, Marehwanazvo Gofa, l'ha motivato con il fatto che in stato di libertà l'attivista potrebbe continuare a creare confusione e a interferire con le indagini della polizia. In realtà, come spiegato dall'avvocato difensore, con questo arresto basato su accuse costruite, si vuole colpire la stessa professione legale il giorno dopo l'approvazione di una costituzione che in parte limita i poteri presidenziali e vede una maggior tutela dei diritti civili. In teoria. Perché il rifiuto di concedere la libertà su cauzione a Beatrice Mtetwa e ai quattro assistenti del premier in carica, Morgan Tsvangirai, ha rinnovato le pesanti critiche alle forze di sicurezza di Mugabe.

Nena News

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