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Obama o Romney?

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(6 Settembre 2012) Enzo Apicella

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(Il nuovo ordine mondiale è guerra)

Difesa, l'Ue diventa proprietà della Nato e l'industria della guerra si prepara agli affari

(20 Dicembre 2013)

difeue

Migliorare l'efficacia e l'impatto della Psdc, la politica di sicurezza e di difesa comune europea, aumentare le dotazioni e le capacita' operative e rafforzare l'industria europea della difesa. Queste le priorita' indicate dal Consiglio Ue sul fronte della difesa e della sicurezza, primo punto all'ordine del giorno del vertice europeo in corso a Bruxelles. E la collaborazione con la Nato è talmente forte che per la prima volta i leader dell’Ue aprono le porte del vertice ad un segretario generale della Nato, nell'occasione Anders Fogh Rasmussen, che senza giri di parole spiega come "una difesa europea forte" significhi "una Nato forte".

Il Consiglio europeo chiede agli Stati membri di rafforzare la cooperazione nella difesa "anche migliorando le capacita' di condurre missioni e operazioni congiunte". Inoltre la Ue e gli Stati membri "devono essere in grado di dispiegare le attivita' civili e militari rapidamente ed efficacemente. Il Consiglio europeo sottolinea la necessita' di migliorare le capacita' di risposta rapida dell'Ue, anche attraverso gruppi tattici europei piu' flessibile".

Come si legge nelle conclusioni "la frammentazione dei mercati europei della difesa mette a rischio la sostenibilita' e la competitivita' dell'industria della difesa e della sicurezza d'Europa". Per questo l'Europa "ha bisogno di una base industriale e tecnologica di difesa (Edtib) piu' integrata, sostenibile, innovativa e competitiva per sviluppare e sostenere le capacita' di difesa. Questo puo' migliorare anche la propria autonomia strategica e la sua
capacita' di agire con i partner".

Per garantire la competitivita' a lungo termine dell'industria europea della difesa e garantire i mezzi necessari, si continua nelle conclusioni del vertice, "e' indispensabile mantenere le competenze della Ricerca e della Tecnologia di difesa. Il Consiglio europeo invita gli Stati membri ad aumentare gli investimenti in programmi di ricerca in cooperazione e di massimizzare le sinergie tra ricerca nazionale e comunitaria. La ricerca della difesa civile e militare si rafforzano a vicenda". Quanto ai droni, il programma di ricerca fa parte di un pacchetto gia' passato al vaglio dai ministri della difesa europeo che prevede inoltre strategie per la cyber difesa, il rifornimento aereo e la comunicazione satellitare. Nasce quindi la "certificazione europea" per fare un modo che gli stati siano invogliati a stabilire una normativa che regolamenti il traffico aereo per permettere l'utilizzo dei droni sul proprio territorio. Al momento l'Italia con Finmeccanica fa parte del programma per la ricerca tecnologica nel settore. Tra gli altri paese dell'Unione ci sono: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Francia, Spagna e Inghilterra. In Europa i paesi che ad oggi hanno attivato programmi di sviluppo degli apparecchi essendone gia' in possesso, oltre all'Italia ci sono anche Francia Germania, Spagna, Olanda e Polonia.

fabrizio salvatori - controlacrisi

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