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Uccidevano per divertimento

Uccidevano per divertimento

(22 Settembre 2010) Enzo Apicella
Cinque soldati usa in Afghanistan sotto corte marziale perché uccidevano civili afghani senza alcuna ragione se non il divertimento personale

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ALLA VIGILIA DELL'ANNIVERSARIO DEL BOMBARDAMENTO ATOMICO DI HIROSHIMA

(5 Agosto 2014)

padrebald

Padre Ernesto Balducci

Ricorre il 6 agosto l'anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima, l'immane strage che ha precipitato l'umanità nell'epoca della consapevolezza che è possibile distruggere per sempre l'intero genere umano.
Molti dei più illustri pensatori del Novecento - da Günther Anders a Ernesto Balducci, da Albert Einstein a Bertrand Russell, da Mohandas Gandhi ad Hannah Arendt, da Laura Conti a Carla Ravaioli, da Agnes Heller a Vandana Shiva - hanno riflettuto sulla "condizione atomica" e ne hanno tratto un insegnamento e un dovere intellettuale, morale, politico.
L'insegnamento e il dovere di difendere l'umanità dalla capacità distruttiva delle armi da essa stessa prodotte; ovvero il dovere di abolire la produzione delle armi e di distruggere gli arsenali esistenti, prima che le armi distruggano ed aboliscano l'umanità.
Il disarmo è il primo dovere dell'umanità presente per garantire il diritto all'esistenza dell'umanità futura.
*
Come scrisse indimenticabilmente padre Balducci: "La prima verità contenuta in quel messaggio è che il genere umano ha un destino unico di vita o di morte... La seconda verità di Hiroshima è che ormai l'imperativo morale della pace, ritenuta da sempre come un ideale necessario anche se irrealizzabile, è arrivato a coincidere con l'istinto di conservazione... La terza verità di Hiroshima è che la guerra è uscita per sempre dalla sfera della razionalità".
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
La guerra è un crimine contro l'umanità.
Le armi minacciano di annientare l'umanità.
Solo la pace salva le vite.
Pace, disarmo, smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle società e delle culture.
Ogni essere umano ha diritto a non essere ucciso.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà.
Solo la nonviolenza può salvare l'umanità.

Viterbo, 5 agosto 2014

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

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