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il pane e le rose

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Sullo sciopero nazionale del 18 marzo 2005 delle operatrici/tori sociali del no profit

E sul presidio sotto il ministero del welfare

(19 Marzo 2005)

Lo sciopero di oggi, indetto dal coordinamento nazionale di lotta dei lavoratori delle cooperative sociali e del terzo settore ha avuto una grande riuscita dato che più del 60% dei lavoratori vi ha aderito.

In occasione del corteo di oggi a Roma, che ha visto la partecipazione di una vasta rappresentanza di lavoratrici e lavoratori, più di 500, del terzo settore e delle cooperative sociali ( Napoli, Brescia, Firenze, Bologna, Ancona, Trento ) ed una serie di iniziative locali a Milano, Torino, Verona, Pisa, una delegazione rappresentativa delle realtà scese in sciopero è riuscita ad ottenere un incontro al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali durante lo svolgimento del presidio sotto il Ministero stesso.

La delegazione ha portato all' attenzione di due funzionari i punti qualificanti della piattaforma dello sciopero e ha espresso le sue considerazioni in merito alle scelte politiche attuate dal governo e dal Ministero stesso in tema di politiche sociali e del lavoro.

Gli operatori del terzo settore, chiamato anche no profit, denunciano che la famosa ricchezza del terzo settore è la miseria e la precarietà dei lavoratori: 630.000 assistenti di base, educatori, operatori sociali, soccorritori con un salario medio da 800/850 euro al mese, in una condizione di precarietà elevata e diritti ridotti.

Ecco le richieste presentate al Ministero:
- per il riassorbimento pubblico dei servizi esternalizzati e l'assunzione stabile dei lavoratori impiegati in appalto;
- per l'applicazione dei contratti nazionali e il riconoscimento della parità di trattamento economico e normativo degli enti committenti gli appalti;
- per il pieno versamento dei contributi previdenziali sul salario reale per i soci lavoratori, contro ogni ipotesi di proroga;
- per il riconoscimento del lavoro sociale come 'lavoro usurante'
- per il pieno riconoscimento dei diritti sindacali e contrattuali ai soci lavoratori e collaboratori;
- contro l'applicazione della Legge 30/2003 (contratti a progetto, part-time flessibile ecc)
- contro i tagli alle spese sociali e sanitarie prodotti dalla finanziaria 2005
* contro il sistema dell'accreditamento nei servizi socio-sanitari-assistenziali.

Attendiamo che si concreti l'intenzione espressa dal Dott. Martone di aprire un canale di comunicazione e confronto fattivo. Nel frattempo continueremo con le iniziative di lotta a livello locale e sul pino nazionale.

Non ci basta comunicare il disagio di migliaia di lavoratrici e lavoratori, vogliamo risposte e impegni concreti che garantiscano migliori condizioni per le operatrici/tori e l' utenza.

Rdb - CUB privato Toscana

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