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Un fil di fumo

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La farsa dei diritti ai cococo

(25 Marzo 2005)

Da qualche tempo vengono sbandierati su numerosi quotidiani e nel mondo del precariato accordi firmati da Nidil CGIL e i suoi compari che, nell'immaginario collettivo, paiono dare diritti ai co.co.co al pari dei lavoratori dipendenti. Non solo questo è falso ma addirittura nasconde al suo interno un futuro peggioramento dello stesso lavoro dipendente.

Questi accordi nella quasi totalità dei casi (vedi quelli firmati per alcuni Comuni della Toscana e a livello nazionale) prevedono il solo riconoscimento della sospensione della collaborazione per il sopraggiungere di malattia e maternità, senza nessun compenso. Il diritto all'assemblea non viene retribuito e così neanche il periodo di riposo (ferie), che peraltro è garantito costituzionalmente. Il salario percepito è sì quello corrispondente ai lavoratori dipendenti ma al netto, quindi privo di tutta quella parte che l'azienda trattiene, e nella realtà notevolmente inferiore.

Altri, mantenendo le stesse regole, come il tanto sbandierato accordo dell'Università di Siena e quello firmato in questi giorni al Comune di Scandicci, prevedono che la malattia verrà retribuita usufruendo di «MUTUE PRIVATE ED ASSICURAZIONI» finanziate attraverso una quota a carico dell'Ente ed una parte dal co.co.co.

Si sperimenta così quello che da tempo stiamo combattendo nell' opporsi al TFR nelle Pensioni Private: la cessione ai privati delle garanzie dei lavoratori. Si gioca sul bisogno di garanzie di un precariato sempre più diffuso e fustigato, come gli stessi giornali padronali hanno più volte riportato, per cominciare ad introdurre in maniera «soft» nuove forme privatizzate di tutela sociale.

TUTTO CIO' DIVENTA ANCOR PIU' GRAVE QUANDO QUESTE SCELTE SONO OPERATE DA SINDACATI, CGIL, CISL E UIL, CHE DOVREBBERO RICORDARSI DI TUTTE LE CHIACCHIERE CHE HANNO FATTO IN QUESTI ANNI SULLE RIFORME DEL GOVERNO BERLUSCONI E NON CONCEDERE, DOPO AVER ACCETTATO MOLTI DEGLI ISTITUTI DELLA LEGGE BIAGI, ULTERIORI SPAZI ALL'EROSIONE DEI DIRITTI DEI LAVORATORI E AD IL DIRITTO AD UN LAVORO STABILE CHE GARANTISCA UNA ESISTENZA DIGNITOSA. MA COSA C'E' DA ASPETTARSI DA CHI GIA' NELL'ACCORDO CON LA REGIONE TOSCANA DI DUE ANNI FA AVEVA INDIVIDUATO LE FORME DI MUTUA PRIVATA PER LA TUTELA DEI PRECARI, E CHE SI E' GIA' ACCORDATO CON GLI INDUSTRIALI PER I TFR NELLE PENSIONI PRIVATE?

Molti precari potrebbero storcere la bocca di primo impatto, vedendosi messa in discussione una ipotetica tutela minima. Tutt'altro! la nostra critica netta parte da un'altra idea che nella provincia di Bologna, contrastando le solite logiche confederali, siamo riusciti ad imporre almeno sulla carta:

Tutti i lavoratori attualmente cococo dovranno essere assunti dagli enti Nella fase transitoria a tutti/e deve essere garantita maternità, malattia, infortunio attraverso il servizio pubblico al pari dei lavoratori dipendenti Dovranno essere retribuiti sia i periodi di riposo, sia le assemblee Il salario dovrà essere corrispondente al costo effettivo del lavoro di un dipendente che svolga pari mansioni

Negli appalti la situazione è paradossale con l'entrata dei CO.CO.PRO. NELLA QUASI TOTALITA' DEI CASI SONO ILLEGALI e non c'è nessuna differenza di autonomia e mansioni tra loro e i lavoratori dipendenti, o soci di cooperative. E QUI NON CI SONO MEDIAZIONI O FASI TRANSITORIE: ASSUNZIONE IMMEDIATA. MA CGIL, CISL, e la quasi inesistente UIL, CONTINUANO A LEGITTIMARE TUTTO CIO'

Gli Enti Appaltanti, Comune, Asl, Regione, stanno bene attenti a non occuparsene e controllare, visto che sono i primi che sulle spalle del precariato sbandierano la loro capacità di erogare servizi. Una precarietà che aumenterà ulteriormente dopo che la Regione Toscana ha approvato la delibera sulla base della quale si da il via alle «Agenzie per la Somministrazione di Lavoratori» (il vecchio lavoro interinale) previste dalla Legge Biagi, immediatamente recepita dal Comune di Firenze per utilizzare, almeno per ora, i lavoratori esterni nei cimiteri.

STUFI DI VEDER VENDUTI E RAGGIRATI MIGLIAIA DI PRECARI INVITIAMO A RESPINGERE TALI ACCORDI E A LOTTARE PER I PIENI DIRITTI ED ASSUNZIONI STABILI.

INVITIAMO LE RSU DEL SINDACALISMO DI BASE DEL PUBBLICO IMPIEGO E DEGLI ENTI E AZIENDE APPALTANTI A FARE LORO LA BATTAGLIA PER LA STABILIZZAZIONE E I PIENI DIRITTI PER I PRECARI PUBBLICI E DEGLI APPALTI ALL'INTERNO DELL’ATTUALE CONTRATTAZIONE DECENTRATA, RESPINGENDO ACCORDI DI FACCIATA CHE CONSENTANO IL PERDURARE DELLA PRECARIETA' LAVORATIVA E NELLA VITA TUTTA.

COMITATO DIFESA LAVORATORI COOPERATIVE (RDB CUB PRIVATO)

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