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Pro mutuo mori

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(19 Settembre 2009) Enzo Apicella
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Resoconto della riunione per la manifestazione del 19 marzo e piattaforma

(24 Febbraio 2005)

Martedi 22 febbraio si è tenuta la riunione del comitato promotore per la manifestazione internazionale del 19 marzo contro la guerra. La riunione ha concluso la discussione sull'appello- piattaforma per la manifestazione (lo trovate in allegato) e si è passati alla discussione sull'organizzazione della manifestazione del 19. I problemi non sono irrilevanti ma si possono risolvere in positivo. Sul piano operativo queste sono le indicazioni emerse:

1) Far circolare e raccogliere rapidamente le adesioni sulla piattaforma del 19 marzo. Le adesioni vanno comunicate a: roma19marzo@libero.it

2) Avviare la preparazione locale della manifestazione con iniziative e assemblee locali. Al momento abbiamo conferma che se ne terranno tra l'11 e il 13 marzo a Cesena-Rimini (contro l'uso dell'aereoporto da parte delle forze armate USA); a Firenze; all'aereoporto di Savino (Roma) da dove partono gli elicotteri Mangusta e vengono addestrati gli elicotteristi che vanno in Iraq (l'iniziativa sarà preceduta da una assemblea cittadina probabilmente venerdi 4 marzo). In altre città (Pisa, Milano, Como, Firenze, Napoli) ci sono assemblee questa settimana che rilanceranno già da ora la manifestazione del 19 marzo. E' urgente sia raccogliere gli appuntamenti già cantiere per comunicarli a livello nazionale sia spingere tutte le realtà locali a dare vita ad iniziative territoriali di informazione, denuncia, dibattito in preparazione della manifestazione. Un appello particolare va alle realtà della Lombardia e del Triveneto affinchè mettano in evidenza la questione delle armi nucleari a Ghedi ed Aviano.

3) Si stanno avviando i contatti con le ferrovie per l'organizzazione dei treni per la manifestazione del 19 marzo. E' decisivo che le realtà delle quattro direttrici principali (Torino/tirrenica; Milano/Bologna/Firenze; Trieste/Venezia/Adriatica; Sicilia/Calabria/Napoli) attivino da subito la verifica su quanti ritengono di utilizzare i treni per venire alla manifestazione. E' questione di giorni...occorre darsi una mossa...ora...subito...adesso!!

4) Gli studenti universitari hanno sollecitato l'allestimento rapido del materiale di propaganda e informazione per cominciare ad utilizzarlo negli atenei (manifesti, volantini etc.)

5) Esiste un problema di soldi che un pò tutti devono prendere seriamente in esame ...a seconda delle proprie possibilità (i nostri argomenti, per quanto appassionanti non bastano a far muovere i treni nè a far sorridere i tipografi). Questa volta la manifestazione dovrà contare molto sulle proprie forze.

Nella riunione c'è stato anche confronto e discussione sui problemi politici della manifestazione del 19 marzo sia alla luce della manifestazione del 19 febbraio sia degli sviluppi della situazione (la visita di Bush in Europa, le tensioni in Medio Oriente nel loro complesso). E' indubbio che siamo in una situazione che per un verso punta ad una "normalizzazione" dei rapporti tra le varie potenze e della regione mediorientale e dall'altra continua ad essere piena di imprevisti. Il giudizio sulla manifestazione del 19 febbraio - seppur non unanime e con accenti diversi - è stato positivo nel senso che ha comunque rimesso in moto il popolo pacifista dopo mesi di stasi. Si tratta ora di motivare questo movimento - che per molti aspetti è più spontaneo che organizzato - a non ritenere esaurita la propria funzione di soggetto autonomo contro la politica di guerra. Alcuni interventi hanno sottolineato la necessità di cominciare a mettere sotto pressione politica anche la Presidenza della Repubblica cioè Ciampi e non solo il governo. Il fatto che il Presidente "superpartes" - che dovrebbe essere il garante dell'attuazione dell'art.11 - in realtà legittimi la politica di guerra del governo, è una contraddizione che va affrontata apertamente e portata dentro il dibattito politico del movimento che si oppone alla guerra. Altri interventi hanno ritenuto invece che l'obiettivo debba essere ancora il governo Berlusconi ed intorno a questo chiamare alla mobilitazione del 19 marzo anche i movimenti sociali. E' stato segnalato l'esistenza del problema di come evitare la ritualità delle manifestazioni, aggiornare le motivazioni che hanno mosso centinaia di migliaia di persone in questi anni e della rottura del possibile cordone di silenzio che cercheranno di stendere intorno alla manifestazione del 19 marzo. Il valore dell'appello e della dimensione internazionale della giornata del 19 marzo ha bisogno di uno ulteriore sforzo di iniziativa e comunicazione per raggiungere e motivare i soggetti della mobilitazione. Tra gli argomenti di molti detrattori della manifestazione del 19 marzo più che il disaccordo sui contenuti c'è lo scetticismo sui numeri. E' evidente che dovremo mettere in campo una manifestazione che smentisca le incertezze di settori importanti del movimento e dimostri il contrario: cioè un forte adesione a contenuti più avanzati.

Preghiamo tutti di iscriversi alla casella di posta elettronica aperta per la manifestazione (roma19marzo@libero.it) per ricevere e comunicare tempestivamente appuntamenti, problemi e contributi.

Buon lavoro a tutte e a tutti.

CONTROPIANO

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