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(19 Ottobre 2010) Enzo Apicella
WikiLeaks renderà pubblici nuovi documenti segreti USA. Il Pentagono invita media a non pubblicarli.

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(Il nuovo ordine mondiale è guerra)

Londra. Ancora una volta i morti sono nostri ma la guerra è la vostra.

(8 Luglio 2005)

Gli attentati che hanno sconvolto Londra - come quelli dell'11 marzo a Madrid - hanno colpito la popolazione civile della capitale inglese mentre in Gran Bretagna era in corso il vertice delle otto principali potenze del mondo. Colpire i civili è indubbiamente un atto terroristico, ma a nessuno ormai può sfuggire come queste operazioni vengano concepite dai loro ideatori, esecutori e interlocutori nel sud del mondo, come un'azione di guerra simmetrica a quelle messe in atto dalle potenze occidentali in Iraq, Afganistan, Palestina. In questo senso vogliamo esprimere la nostra solidarietà con tutti i civili vittime di questa guerra.

Con questi attentati la guerra sta entrando drammaticamente nella vita quotidiana e nelle case delle popolazioni di quegli Stati che partecipano alla guerra preventiva, all'occupazione e all'oppressione di altri popoli e paesi. Dopo gli attentati dell'11 marzo, a Madrid la gente scese in piazza con uno striscione coraggioso e di grande chiarezza: "Nostri sono i morti, vostra è la guerra". Quella parola d'ordine è stata la lapide di un governo reazionario e filo USA come quello Aznar che aveva voluto essere parte a tutti i costi della coalizione politico-militare che aveva invaso illegalmente e ingiustamente l'Iraq in contrasto con la maggioranza della popolazione spagnola.

E' tempo che anche il governo Berlusconi sia costretto a prendere la decisione dovuta. La maggioranza sociale del nostro paese vuole che le truppe italiane in Iraq vengano ritirate e che l'Italia venga sottratta alla guerra e alle sue conseguenze. Il governo - al contrario - continua a far finta di niente ed a gestire il coinvolgimento dell'Italia nella guerra e nell'occupazione di Iraq e Afganistan come normale amministrazione. Fino ad oggi ha potuto contare sulla riluttanza della gran parte dell'opposizione ad ingaggiare una seria battaglia per il ritiro delle truppe.

Gli attentati di Londra dimostrano al governo e al centro-sinistra che non c'è più molto tempo per prendere la decisione giusta: ritirare le truppe dall'Iraq e mettere fine alla complicità dell'Italia con la guerra. Le conseguenze delle loro scelte oggi sono drammatiche solo per i cittadini iracheni, domani potrebbero diventarle anche per quelli italiani. I morti sarebbero ancora una volta i nostri ma la responsabilità della guerra sarebbe tutta loro.

Comitato per il ritiro dei militari italiani dall'Iraq

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