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(7 Dicembre 2012) Enzo Apicella

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Giù le mani dalle liquidazioni

(7 Agosto 2005)

Il bilancio di 4 anni del governo di destra è fallimentare. Adesso, vuole usare i pochi mesi che gli restano per fare l’ultima malefatta. Infatti Berlusconi e il ministro Maroni, hanno fatto una legge per togliere il TFR ai lavoratori e versarlo automaticamente nei Fondi Pensionistici integrativi. In questo modo prima hanno tagliato le pensioni e adesso con la scusa che le pensioni sono basse ci vogliono rubare anche la liquidazione.

Noi siamo contrari a questa truffa perché:

- Il rendimento dei Fondi Pensione è più basso del rendimento del TFR.

- Il rendimento dei Fondi Pensione è incerto perché è legato all’andamento della borsa e dei mercati finanziari, cioè della speculazione. Mentre il TFR da un rendimento certo, i Fondi possono salire o scendere: quelli che avevano investito in azioni della Parmalat si sono trovati con un pugno di mosche.

- Il trasferimento del TFR nei Fondi Pensione determina uno spostamento di risorse (13 miliardi di Euro all’anno) dalle imprese all’economia finanziaria. I questo modo si peggiora la situazione dell’apparato produttivo del paese e si aumento la speculazione. Il contrario di cosa servirebbe.

- La Confindustria chiede di essere rimborsata per la perdita dell’uso del TFR. Il governo ha detto che è d’accordo; a tal fine il governo taglierà ulteriormente le spese sociali per dare questi soldi ai padroni.

Tutta l’operazione dei Fondi Pensione è quindi in definitiva un trasferimento di risorse dai lavoratori alla rendita finanziaria. Per questo noi diciamo che è un ulteriore furto ai danni dei lavoratori ideato da Berlusconi.

Impedire tutto questo è possibile:

dal 1° gennaio al 31 giugno 2006 sarà possibile comunicare per scritto al proprio datore di lavoro che NON si intende rinunciare alla propria liquidazione e questa dovrà rimanere obbligatoriamente in azienda. Fate girare la voce tra i vostri compagni di lavoro ma ricordate: la comunicazione all’azienda deve essere fatta dal 1° gennaio al 31 giugno del prossimo anno perché se è fatto prima o dopo non è valida.

Partito della Rifondazione Comunista
lavoro.prc@rifondazione.it

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