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(25 Settembre 2023)
Il magma mediorientale, attraversato dagli sconvolgimenti e dai nuovi assetti del “nuovo” mondo pluripolare, continua a perpetuare carcere e sfruttamento, facendosi beffa anche dei più elementari istituti del diritto borghese.
Nella democratica Israele come nelle teocrazie limitrofe, ovunque, qualsiasi “sospetto” diviene motivo di persecuzione, tortura e galera, sotto il segno della stessa oppressione di classe.
Del resto, nelle moderne prigioni occidentali come negli “armoniosi” lager dell'est si continua a morire e a suicidarsi,
fino all'italica potenza mondiale, insanguinata da 80 morti in carcere solo nel 2023.
Questa volta tocca a Khaled, giovane militante della causa Palestinese, sequestrato “amministrativamente” alla sua libertà ed ai propri affetti.
Il movimento rivoluzionario, nel manifestare la totale solidarietà con chiunque imprigionato, non è interessato a distinzioni tra “giuste ed ingiuste” detenzioni, come rifiuta di appellarsi ai “doveri” di uno stato organizzazione dei padroni verso i propri cittadini.
Siamo interessati invece alla libertà di classe, per tutte e tutti, ovunque!
Che va conquistata, con la lotta e l'organizzazione.
Pino ferroviere
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