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(20 Ottobre 2023)
Un volantino del PCInt.-Battaglia comunista
L’invasione Russa dell’Ucraina ha aperto una nuova fase dello scontro imperialista; il macello in corso in Medio Oriente è un altro tassello di questo scenario, disegnato dallo scontro fra le grandi potenze imperialiste, in cui si accelera la corsa verso la barbarie di una guerra generalizzata. Da un lato Nato-USA-GB-Europa, dall’altro Russia-Cina-Iran.
La crisi strutturale del capitale è all'origine della crisi bellica, economica, ambientale e pandemico/sanitaria, che si sommano andando a peggiorare sensibilmente le condizioni di vita di miliardi di persone nel pianeta.
Democrazia, interesse nazionale e dei popoli, pace da difendere con le armi, difesa di “valori” etico-religiosi tentano di mascherare i veri interessi che muovono i predoni imperialisti in lotta tra di loro.
Il pacifismo vorrebbe un impossibile capitalismo dal volto umano, ma la “bandiera arcobaleno” non ha mai fermato alcuna guerra, né ha mai reso umano il capitalismo, disumano per sua natura.
I filo-nazionalisti, *comunque si presentino,* agiscono per coinvolgere la classe lavoratrice nella guerra; le cosiddette lotte dei popoli oppressi sono strumenti di borghesie locali, a loro volta articolazioni degli schieramenti imperialisti contrapposti, per i quali il proletariato e i diseredati sono chiamati a versare il sangue.
I rivoluzionari internazionalisti affermano invece che la guerra imperialista deve essere disertata, che nella guerra la classe lavoratrice e i suoi figli hanno tutto da perdere e niente da guadagnare. L’unica vera alternativa è alimentare la lotta di classe, agitare la necessità di costruire gli strumenti per un'alternativa al sistema, fondata sugli interessi generali e internazionali della classe lavoratrice. Le nostre armi non sono bombe e fucili, ma la coscienza di classe, le lotte proletarie, gli organismi che da esse nascono e gli strumenti politici indispensabili per il superamento di questa società fondata sullo sfruttamento e la morte: il partito internazionale della rivoluzione proletaria.
Essere per la guerra di classe, per la costruzione rivoluzionaria di un’alternativa di sistema:
- Contro il capitalismo, l'imperialismo e tutti i nazionalismi. Nessun sostegno a capitali nazionali, "mali minori" o Stati in formazione, che sarebbero solo nuove gabbie per il proletariato, uno strumento che una frazione della borghesia mondiale si dà per opprimere il “proprio” proletariato, senza condividere il frutto dell'oppressione con altre frazioni della stessa borghesia internazionale.
- Per una società in cui gli Stati, il lavoro salariato, la proprietà privata, il denaro e la produzione per il profitto siano soppressi e sostituiti da un mondo di produttori liberamente associati, nel rispetto dell'ecosistema.
- Contro gli attacchi economici e politici che le guerre attuali, e quelle a venire, scateneranno sulla classe salariata: l'economia condizionata dalla guerra, con l'inasprimento dell'inflazione pagata dai proletari, ne è una prova.
- Per la lotta auto-organizzata della classe operaia, per la formazione di comitati di sciopero indipendenti, assemblee di massa e consigli operai.
- Contro l'oppressione e lo sfruttamento, per l'unità della classe operaia e l'incontro dei veri internazionalisti
Se questi punti sono un’ampia sintesi anche della tua posizione, allora è il caso che il confronto tra noi si faccia più serrato.
PCInt.-Battaglia comunista, della Tendenza Comunista Internazionalista
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suppl. al n. 9/'23 di Battaglia comunista
Giovedì, October 19, 2023
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