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(Flessibili, precari, esternalizzati)

Sospesa oggi l'occupazione dell'Ufficio Provinciale del Lavoro di Catania.

(3 Febbraio 2006)

I precari Asu (attività socialmente utili), Puc (progetti di utilità collettiva) e contrattualizzati per cinque anni degli enti locali in stato di occupazione da quindici giorni per rivendicare la loro stabilizzazione dopo oltre sedici anni di precariato hanno sgomberato l'ufficio del lavoro di via Coviello a Catania ed hanno deciso di acuire i toni della protesta spostando su altri fronti la lotta.

«La decisione di sospendere l'occupazione - dice Orazio Calì, dello Slai Cobas - non è segnale di voler abbassare la guardia. Anzi! Dopo il successo strepitoso della riunione svoltasi ieri ad Enna a cui hanno partecipato oltre cinquecento rappresentanti dei precari dei vari Comuni ed Enti siciliani, si è deciso di alzare i toni della protesta e di accrescere la mobilitazione».

Lunedì prossimo (6 febbraio 2006) il governo regionale consegnerà ai rappresentanti dei lavoratori la bozza del disegno di legge da sottoporre alla Commissione Bilancio.

«Dopo la proposta provocatoria del Presidente della Regione - afferma Calì - apparsa nei giorni scorsi sulla stampa, con cui ha manifestato l'intento di voler spaccare il fronte dei precari in tanti tronconi stipulando solo per una parte dei lavoratori, non meglio identificati, contratti triennali, è tempo di elevare ancor di più il nostro grido di dissenso».

In attesa della consegna della bozza, lunedì prossimo, quindi, i lavoratori provenienti da tutta la Sicilia si sono dati appuntamento sotto la sede della Presidenza della Regione in piazza Indipendenza per un massiccio sit - in di protesta.

«Sulla base di come si evolverà la situazione - continuano i rappresentanti sindacali - inizieremo un percorso di lotte forti per rivendicare l'approvazione di una legge che porti alla stabilizzazione vera e per tutti senza le spaccature e le divisioni della platea proposte dal Governo».

«Chiediamo l'approvazione di una legge che parli di stabilizzazione di Asu, Puc e contrattualizzati per cinque anni degli enti locali e di altri enti che non sia inserita nella legge omnibus e che ci riservi, quanto meno, lo stesso trattamento concesso ai colleghi degli enti regionali che hanno ottenuto contratti per cinque anni a trentasei ore la settimana».

Alla protesta dei lavoratori, oltre allo Slai Cobas, al Diccap e al coordinamento lavoratori Asu e Puc degli enti locali, si è associato anche il Codires.

Catania 03/02/2006.

Per lo Slai Cobas
(Orazio Calì)

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