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Il grande evasore

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(21 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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A Malpensa vietato ammalarsi nei giorni di neve!

(20 Febbraio 2006)

Milano, 14 Febbraio 2006
RACCOMANDATA A.R.

Spett.le
Sea Handling Spa - P.O. - Aeroporto Linate
Egr. Sig. Vincenzo Vaccari


Alcuni di noi hanno ricevuto la Sua sgradevole lettera riguardante l'assenza per malattia, nei giorni dell'ultima nevicata.

In quella nota Lei, pur non confutando la validità del certificato medico (ci mancherebbe!), tenta di colpevolizzarci e di renderci responsabili, a Suo dire, della mancanza di spirito di collaborazione e di responsabilità. Inoltre fa riferimento, in toni di minaccia e di ricatto, alla possibile compromissione, in senso di valutazione negativa, del rapporto di lavoro.

Da tutto questo emerge l'insostenibile pretesa di spingere i lavoratori a prendere servizio anche in stato di malattia!

Forse Lei, Sig. Vaccari, misconosce l'esistenza dei diritti individuali di tutela della propria salute, dell'integrità psico-fisica del lavoratore e dei precisi obblighi di legge, cui i datori di lavoro devono adeguarsi ed ottemperare.

La minaccia che Lei rivolge ai lavoratori malati di possibili future ripercussioni e il tentativo d'istigarli a prendere servizio anche se in stato di alterata salute ed integrità, significa collocare quest'azienda al di fuori della legalità. Il mezzo usato per raggiungere questo falso obiettivo, il ricatto psicologico, non è solo riprovevole ed indegno, ma espone i lavoratori al serio rischio di aggravare le loro condizioni di salute.

Noi riteniamo, in tutta franchezza, che la Sua lettera, oltre ad essere una grossolana caduta di stile, offenda tutti indistintamente, perché mette in discussione il diritto di ognuno di noi, di tutelare la propria salute e viola pesantemente la dignità della persona.

Col suo tono di supponenza, Signor Direttore, Lei non rispetta i lavoratori, li denigra trattandoli da fannulloni- subalterni e non riconosce una grande realtà nota invece a tutti: la ricchezza di quest' azienda, di cui Lei, anche se per ultimo arrivato, largamente beneficia percependo le Sue laute competenze, è stata realizzata grazie al senso di responsabilità e di dedizione dei lavoratori che da oltre 40 anni e attraverso tutte le diverse e complesse fasi ed evoluzioni aziendali (momenti anche drammatici) che si sono succedute negli scali di Linate e di Malpensa, hanno fatto fronte, con persistente impegno e con indubbie capacità, a tutte le carenze, a tutte le molteplici problematiche ed emergenze, nonostante la cronica condizione di totale disorganizzazione del lavoro, di latitanza da parte di alcuni quadri dirigenziali, di gravi carenze tecnico-logistiche, nel pieno caos e spesso soli in "front-line".

Senza dimenticare le condizioni estreme di sott'organico e d' insufficienza delle misure di sicurezza.

Queste cose e altre ancora Lei non le conosce e ancor più grave non è il solo! Quando in un'azienda come la Sea, il management cambia ogni sei mesi, impoverendo ad ogni passaggio il bilancio, soltanto i lavoratori possono avere e conservare la memoria storica, sia per diretta esperienza, sia per trasmissione ai nuovi colleghi.

La misura ora è colma! Siamo veramente stanchi della politica gestionale del vigente gruppo dirigente, che ha deciso scientemente d'instaurare un clima che riteniamo di repressione, di minaccia, di precarietà e di mobbing.

Per questo scopo avete persino predisposto un apparato composto di persone che si occupano esclusivamente di questo: inviare migliaia di contestazioni, centinaia di provvedimenti disciplinari, condurre fitte indagini e istruttorie su motivazioni gonfiate e spesso inconsistenti, alla ricerca spasmodica dell'errore, della colpa (commettibili tra l' altro solo da chi lavora), escogitando tutta un'inquisitoria morale per colpire, penalizzare o punire (vedi gli arbitrari trasferimenti a Malpensa) coloro che non solo lavorano ma che cercano di salvaguardare la propria dignità e professionalità, facendo valere le loro ragioni.

Questo comportamento, a nostro avviso, non solo è inammissibile, soprattutto se ricordiamo le peculiarità di SEA: azienda a capitale pubblico, sostenuta quindi dai soldi della collettività (anche dai nostri!), ma ricorda, proprio nella conduzione del personale, altri tempi trascorsi.

Inoltre, pensiamo che questo continuo accanimento nei confronti dei lavoratori (gli unici del resto a mandare avanti quest'azienda), rischia di essere interpretato come un'ostinazione ossessivo-patologica, in quanto la scelta controproducente dell'esasperazione, serve solo ad inasprire i rapporti, ad aggravare il malcontento e a demotivare fortemente i lavoratori.

Sig. Vaccari, Lei ha fatto un auto-goal, fallendo nel suo tentativo di dividerci in buoni e cattivi. La condivisa indignazione suscitata dalla lettura della sua lettera, ha ricompattato i lavoratori, accomunandoli in una solidarietà che da tempo mancava.

Distinti saluti.

I LAVORATORI CHE ATTENDONO LE SUE SCUSE
( anche quelli che erano presenti durante la nevicata) P.S.

Da una veloce indagine effettuata nei reparti, non ci risulta che Lei, Sig. Vaccari, nei giorni della nevicata e nella gestione dell'emergenza (definita da Lei stesso "particolarmente critica"), sia stato presente nei reparti operativi a dar prova (lei che è il Direttore dell'Unità Personale e Organizzazione), del Suo senso di responsabilità.

SLAI COBAS AEROPORTUALI - Linate e Malpensa

Fonte

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