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(6 Giugno 2010) Enzo Apicella
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Israele "milizia d'ordine" degli U.S.A.

(1 Agosto 2006)

Ancora una volta è guerra aperta in Medio Oriente, non lo stillicidio quotidiano di violenza, torture, morte nei territori occupati, ma una aggressione in grande stile contro il Libano.

Una guerra non dichiarata che distrugge l'economia, le infrastrutture, che massacra i cittadini, che non rispetta niente e nessuno. Israele si pone aldifuori di ogni regola internazionale contando sulla compiacenza e sulle forniture di armi di Bush e Blair, dei cui interessi si fa mercenario, e sull'inerzia complice dell'Europa.

La logica della rappresaglia unita al delirio di onnipotenza e alla certezza di impunità, che ha portato alla strage di Cana (per memoria storica nel 1996 nella stessa località Israele bombardò la sede Unifil dove erano stati accolti centinaia di rifugiati uccidendone 100 compresi alcuni "caschi blu"), è emblematica di questa situazione e fa emergere una realtà che la manipolazione dell'informazione (Israele civile, democratico, "occidentale" mentre palestinesi e arabi masse ottuse di fanatici sanguinari kamikaze) cerca penosamente di occultare e cioè i grandi interessi globali che si scontrano nella regione come ampiamente ha dimostrato anche la guerra anglo-statunitense contro l'Iraq.

Bush e Blair sono ancora in trincea nella difesa di Israele baluardo e mercenario regionale di una politica neo-coloniale antistorica che sta diffondendo morte, dolore e miseria (ma anche odio) in tutto il mondo arabo.

La stessa vicenda del nucleare iraniano (prossima vittima degli appetiti imperiali?) ha uno stretto legame con la corsa agli armamenti che è stata rilanciata proprio dalla politica aggressiva anglo-americana.

La politica israeliana è una politica criminale Ogni volta che qualcuno osa criticare Israele viene investito da accuse infamanti di antisemitismo e magari subisce le malevoli attenzioni di solerti militanti sionisti. In realtà lo stato di Israele non è uno dei frutti rigogliosi dell'ebraismo ma una costruzione artificiale di quell'ideologia sionista che contiene tutti i veleni del periodo nella quale questa è nata a fine XIX secolo: razzismo, nazionalismo, militarismo, fanatismo religioso.

Proprio per questo dovrebbe far riflettere quella strana empatia che sta determinando un progressivo avvicinamento tra Israeliani e quella destra europea e internazionale che da sempre ha, come minimo, espresso indulgenza verso i regimi fascisti e le politiche antisemite (per inciso anche i palestinesi sono una popolazione "semita").

NON CI SARÀ MAI PACE SENZA GIUSTIZIA
Senza un cambiamento di questa identità posta a fondamento di uno stato su base etnica che discrimina parte dei propri cittadini (i non ebrei), aggredisce i propri vicini, impedisce il rientro dei profughi palestinesi, rilancia l'antisemitismo nessuna soluzione sarà mai possibile.

QUESTO ERA STATO COMPRESO DA ARAFAT E DALL'O.L.P. già 40 anni fa e aveva portato alla proposta, subito respinta dai sionisti Israeliani, della costituzione di uno "stato democratico" laico e progressista dove tutti, palestinesi e ebrei, potessero vivere in pace.

FORSE SAREBBE PROPRIO QUESTA LA vera e unica soluzione ai problemi della regione.

RdB/CUB - A.S.F. Firenze

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