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(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana

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(Di lavoro si muore)

Responsabile la «priorità della produzione»

comunicato di CUB e Medicina Democratica sull'incidente alla Zanussi di Susegana

(15 Novembre 2001)

8 feriti, tre donne gravi per l' incidente alla Zanussi di Susegana: responsabile la priorità della produzione.

Gli otto dipendenti coinvolti sono ancora in gravi condizioni e tre lavoratrici hanno ustioni su gran parte del corpo e pesanti lesioni interne.

Dalle cronache dei media le gravi lesioni colpose del 12 novembre sono scomparse.


Lunedì mattina, ad inizio turno, nonostante "forte odore di gas", "perdite nei giorni precedenti", "tracce di umidità in terra riconducibile a fuga di gas" la linea è stata fatta partire lo stesso. L'azienda sostiene la tesi della fuga "importante e imprevedibile". Decine di litri di gas hanno raggiunto la linea 3, dove una fiamma ossidrica usata da un operaio ha innescato l'esplosione. Ancora una volta la responsabilità rischia di essere scaricata sull'ultimo lavoratore.

In molti, troppi casi ogni giorno lavoratori e lavoratrici perdono la vita o vengono colpiti da danni permanenti alla propria salute. L'Italia è al primo posto per infortuni e mortalità dal lavoro. Ciononostante in genere ci si affida a commissioni, a riunioni inconcludenti; anche quando si potrebbero accertare le responsabilità sindacati e lavoratori in prima persona non si muovono con la necessaria coerenza per andare fino in fondo.

Quanti sono nelle fabbriche gli impianti obsoleti, carenti di manutenzione preventiva, ordinaria e straordinaria? Probabilmente molti, ma la manutenzione viene sempre dopo la produzione ed in molte aziende viene fatta male e in ritardo, non per scelte del lavoratore della manutenzione bensì per carenza di organici e di investimenti. Nella maggioranza dei casi esiste una scelta economica delle direzioni aziendali che mette in secondo piano la vita e la sicurezza. Nel caso della Zanussi i lavoratori pagano con la cassaintegrazione e con la salute le scelte della direzione.

I lavoratori, le lavoratrici a partire da questo grave episodio debbono riflettere e discutere collettivamente per trovare gli strumenti di intervento per migliorare l'ambiente di lavoro, le condizioni di lavoro e rendere le fabbriche più sicure. La formazione e l'informazione prevista dalle leggi è stata fatta sulla carta ma "forse" non è stata realizzata in modo da dare piena coscienza e conoscenza dei rischi sul posto di lavoro. Ad esempio, le schede tecniche del gas esploso erano conosciute dagli addetti anche quelli che a rotazione vengono impiegati in postazioni "pericolose"? I rilevatori perdite di gas erano presenti e adeguati? Oppure mancavano, erano superati tecnologicamente o disposti in posizioni non funzionali?

E' possibile promuovere assemblee, inchieste sulle carenze nella sicurezza e denunciare con gli RLS ma anche in forme autonome, dirette, con l'appoggio del sindacato Flmuniti-Cub e tentare così di mettere le premesse per evitare che altri incidenti si ripetano.

L'inchiesta potrebbe chiarire le responsabilità, altre istituzioni possono essere coinvolte.

Ma solo la prevenzione ed un atteggiamento che metta al primo posto la salute e la sicurezza potranno evitare in futuro altre tragedie come questa.

La CUB, ha da tempo assunto come prioritaria la difesa della salute sui luoghi di lavoro e si è costituita parte civile nel processo contro i dirigenti del Petrolchimico di Porto Marghera. Malgrado la scandalosa sentenza del tribunale, intende con altre associazioni portare avanti tutte le iniziative necessarie affinché chi ha causato 220 morti accertati e provocato un disastro ambientale paghi per le sue responsabilità e per il tipo di sviluppo produttivo che ha imposto.

Ma anche i lavoratori hanno spazi e diritti per difendere la propria salute.

L'art 14 della legge 626 consente ai lavoratori di non prestare la propria attività in caso di pericolo e di ottenere la retribuzione intera. In caso di grave pericolo ci si può astenere da ogni attività nel pieno rispetto della legge per la salvaguardia della salute.

Art. 14 legge 626/94
Diritti dei lavoratori in caso di pericolo grave ed immediato


1. il lavoratore che, in caso di pericolo grave, immediato e che non può essere evitato, si allontana dal posto di lavoro ovvero da una zona pericolosa, non può subire pregiudizio alcuno e deve essere protetto da qualsiasi conseguenze dannosa.

2.Il lavoratore che, in caso di pericolo grave e immediato è nell'impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, prende misure per evitare le conseguenze di tale pericolo, non può subire pregiudizio per tale azione, a meno che non abbia commesso grave negligenza.

Si tratta di riaffermare la promozione della salute in prima persona e questo è possibile anche con l'uso dell'art. 9 dello statuto dei lavoratori .

Art. 9 legge 300/70
Tutela della salute e della integrità fisica.


I lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno diritto di controllare l'applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere la ricerca, l'elaborazione e l'attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità fisica.

La salute non è una merce.

Prevenzione nei luoghi di vita e di lavoro.

Perché la vita nel lavoro non sia più una guerra
che conta ogni giorno i propri morti e i propri feriti.


Milano 15 novembre 2001

CUB - Medicina Democratica

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