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(18 Settembre 2010) Enzo Apicella
Papa Ratzinger in visita in Gran Bretagna
Turigliatto (prc), non voto e mi dimetto dal senato
(22 Febbraio 2007)
(AGI) - Roma, 21 feb. - 'La replica di D'Alema non ha cambiato la sostanza della politica del governo indicata nella relazione e il mio voto a favore non ci sara'. Sono contrario alla guerra in Afghanistan e al raddoppio della base di Vicenza che il governo, la maggioranza del centrosinistra e tutto il centrodestra invece vogliono fortemente, contro l'opinione dell'elettorato italiano e contro la rivolta di un'intera citta'' dichiara Franco Turigliatto, senatore di Sinistra Critica-PRC.
'Certo, una nuova maggioranza sarebbe peggiore dell'attuale e non la auspico. Ma il governo non andra' lontano se continuera' a voltare le spalle a chi lo ha votato.
Non accetto di diventare il capro espiatorio della crisi di questo governo, che e' tutta legata alla sua politica suicida e non al mio dissenso personale' prosegue Turigliatto.
'Ritengo che le scelte del mio partito siano in profondo contrasto con il nostro programma politico e con gli impegni presi in campagna elettorale.
Ricordo che sull'Afghanistan e sulla base di Vicenza nulla era scritto nel programma dell'Unione, per cui la supposta fedelta' alla coalizione semplicemente non esiste.
Tuttavia, non volendo approfittare della mia condizione determinante nelle scelte decise dalla maggioranza del gruppo parlamentare, presentero' oggi stesso le mie dimissioni dal Senato' conclude Turigliatto.
(AGI)
Fonte
- email: cobascomunege@yahoo.it
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Commenti (2)
Puri e duri
La politica è anche pragmatismo.
Non abbiamo bisogno di rappresentanti che si comportano come le Vergini dai candidi manti e che preferiscono alimentare il proprio ego di "anime belle" piuttosto che la speranze dei rappresentati e la loro volontà di NON essere riconsegnati al governo delle destre.
Grazie a Rossi e a Turigliatto e a chi li designati per il Senato.
(22 Febbraio 2007)
Filippo Cusumano
Ha sbagliato anche D'Alema
La redazione, nel pubblicare il mio commento( "Puri e Duri") mi fa notare che non poco nell'incidente della caduta del governo Prodi hanno pesato le scelte di D'alema.
Non ho difficoltà a condividere.
D'Alema ha sbagliato sicuramente.
Poteva mantenere un profilo più basso, incassare i voti da QUALSIASI PARTE GLI PROVENISSERO e tirare avanti ( e chissenefrega se quegli altri avrebbero detto che era tenuto a dimettersi, mica c'era il voto di fiducia!).
Purtroppo per noi il Migliore ( sarà il MIGLIORE, ma com'è che perde sempre?) ha fatto una scelta da Superman ed ha voluto fare il gioco duro, a partire dal suo monito iniziale (a casa se non abbiamo i numeri).E se gli fosse riuscito chissà quanti sarebbero lì a spellarsi le mani e a lodare la sua sagacia e le sue capacità oratorie.
Peccato che non gli sia riuscito.
Io comunque rimango del mio parere.
Non si va avanti nè con il superomismo di D'Alemae nè con l'infantilismo di Rossi e Turigliatto ( l'imboscata dei poteri forti , favorita
dall'ingenuità di D'Alema, non sarebbe neanche nata nella mente di qualcuno, se questo qualcuno non avesse capito che il governo rischiava di andare
sotto grazie all'elevato numero di oppositori interni ).
Il paese ha bisogno di pragmatismo, di scelte di sostanza.
Se la situazione non fosse quella che è, se il paese fosse, per restare al linguaggio di D'Alema, un "paese normale", potremmo permetterci di apprezzare la dialettica di D'Alema e la coerenza di Rossi e Turigliatto, purtroppo abbiamo così fame di cambiamento che non possiamo che considerare fuori dal mondo sia il primo che i secondi.
(23 Febbraio 2007)
Filippo Cusumano
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