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"Incidenti"

(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana

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(Di lavoro si muore)

Di lavoro si muore sempre (non solo quando ne parla la televisione)

(17 Aprile 2007)

"Ogni nuova morte è una sconfitta per il sindacato". Guglielmo Epifani riflette sulla lunga scia di lutti, che in questi giorni sta investendo il mondo del lavoro: "E' un'emergenza ordinaria - commenta il segretario generale della Cgil - su cui il sindacato è sempre stato vigile, anche se deve interrogarsi su come può fare di più". All'orizzonte, l'ipotesi di organizzare "una manifestazione nazionale sul tema della sicurezza" (La Repubblica, 15 aprile 2007)

"Non ci sono più parole per esprimere sdegno e dolore. E' ora di decidere e agire" di fronte alle morti bianche. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha commentato al Tg3 le sei vittime sul lavoro nelle ultime 24 ore. Dopo i morti di ieri a Genova, Monza, Brescia e Latina, si contano già altre due decessi in una mattina: un operaio di 53 anni, Santo Cacciola, è morto a Messina. Poco dopo un operaio dipendente di un'impresa metalmeccanica è morto nella raffineria Saras a Sarroch, in provincia di Cagliari (La Repubblica, 15 aprile 2007)

Nel 2006 ci sono stati 1280 morti sul lavoro. Diviso 365 giorni fanno 3,5 morti al giorno.
Tenuto conto dei decessi che non vengono denunciati (e con il lavoro nero che dilaga in Italia sono sicuramente molti), dei decessi dovuti a malattie professionali che non vengono riconosciute, del fatto che i giorni lavorativi non sono 365 e persino dei decessi stradali dovuti al trasferimento al lavoro (e al ritorno, stanchissimi, dal lavoro) è chiaro che stiamo parlando di un dato notevolmente sottostimato.

I “compagni” Giorgio Napolitano e Guglielmo Epifani piangono lacrime di coccodrillo sui recenti morti sul lavoro. Come se i morti e gli infortuni non fossero solo il sintomo estremo di un funzionamento “normale” del mondo capitalistico del lavoro, un funzionamento in cui è il profitto a venire al primo posto e non certo la vita e la salute dei lavoratori.

Il "compagno" Napolitano dice: “Ora bisogna agire !” Ma non già scandaloso in sé che un capo dello Stato dichiari che “ora” è tempo di agire ? Prima non era "ora" ? Ci vogliono cinque morti al giorno "per agire" ?

Sono anni che esiste una legge sulla sicurezza (la 626) che sistematicamente non viene applicata.
E perché ? Forse perché molti ispettori USL prendono mazzette dai padroni per non controllare ? Forse perché si evitano i controlli per non abbassare la “competitività” delle imprese italiane ? Forse perché si aiutano i padroni – che non sono padroni solo delle fabbriche ma anche dello Stato – a gonfiare il portafoglio senza dare indietro nulla, né maggiore sicurezza e salute, né salario, né diritti, ma anzi chiedendo sempre, sempre, sempre ? Forse perché la morte di mercenari che macellano persone innocenti è una morte “da eroi” mentre quella dei migliaia senza volto che cadono quotidianamente nei posti di lavoro viene considerata un prezzo da pagare per lo sviluppo industriale capitalistico?

Il sindacato e i partiti della “sinistra” sono complici di questa situazione perché le leggi che hanno aprovato in questi anni hanno aumentato vertiginosamente la precarietà. E sappiamo tutti che maggiore precarietà significa anche minore sicurezza perché significa maggiore difficoltà da parte dei lavoratori a rivendicare i propri diritti. Di questo aumento della precarietà e del ricatto sono responsabili tutti, dalla “sinistra” che ha approvato il Pacchetto Treu, alla destra che ha approvato la legge Biagi. Il "polo unico capitalistico" è tutto compatto, aldilà delle dichiarazioni di circostanza, dall'estrema sinistra all'estrema destra, nel continuare a garantire al padronato i propri privilegi, quei privilegi che causano migliaia di morti e decine di migliaia di feriti, ogni anno, nei posti di lavoro. E' tempo che tutti i lavoratori se ne accorgano, come molti hanno già fatto.

Il sindacato e i partiti della “sinistra” non hanno fatto nulla e non faranno nulla contro un padronato arrogante e omicida. Sì, omicida, perché la responsabilità dei morti è sempre dei padroni, anche quando a “sbagliare” sono i lavoratori. Perché una vera sicurezza non è quella per cui appena si compie un errore si muore o si perde un braccio o un occhio... ma quella in cui l’errore umano è previsto, appunto perché umano, quella in cui si investono i soldi necessari per strutture, tecnologie, formazione, prevenzione.

Si farà, forse, una manifestazione nazionale contro le morti nei posti di lavoro. Poi tutto continuerà come prima. Del resto, in un paese in cui mafia, corruzione politica e servilismo politico-sindacale verso il padronato sono i tratti salienti, i lavoratori hanno solo una possibilità: contare su sé stessi e rimettersi a lottare, contro tutti i partiti e i sindacati di regime.
O la strage e lo sfruttamento continueranno all'infinito.

15 aprile 2007

Le redazioni toscana e veneta di Primomaggio

Commenti (3)

Di lavoro si muore... non sempre.

Premetto che non voglio fare "politca" (da intendersi come "partitica") in quanto la sicurezza nei luoghi di lavoro è nè di destra nè di sinistra.
Concordo nella quasi totalità dei pensieri espressi e riportati nell'articolo "Di lavoro si muore sempre (non solo quando ne parla la televisione)".
Ho solo voluto modificare il titolo con un "...non sempre" per significare che le cose si possono cambiare. Solo se lo si vuole, non se solo se ne parla.
Sull'attività degli Enti controllori... è meglio lasciare perdere? No. Bisogna intervenire. Come dicono in molti: le leggi ci sono, basta applicarle. E bisogna intervenire affinchè questi cosiddetti "Enti controllori" controllino, prescrivano, sanzionino.
Non è possibile che, non solo morti, ma anche malattie professionali molte volte anche invalidanti, continuino a impreversare e, per contro, nei convegni sul tema, non manchino funzionari addetti ai controlli che sfoggiano patinati studi e suadenti grafici sullo stato della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il loro compito è un altro. Qualcuno più titolato, per favore, cerchi di spiegarlo loro.
Io (quale RLS), in questa guerra, mi ci cimento da tempo.
Ci cimentiamo tutti (RLS) da tempo, esponendoci in tutti i sensi.
Per alcuni siamo persone "scomode".
Rischiamo in proprio per evitare che altri rischino.
Lo facciamo senza rivenienze economiche, bensì col solo scopo di rendere un servigio alla collettività.
Non mi sorprende che (non tutti) i politici, gli intellettuali, i giornalisti, le persone dello "spettacolo", lo facciano ora, da comode poltrone e senza rischio alcuno. Salvo quello di una buona pubblicità.
E' pur sempre l'argomento del momento.
Con un pizzico di amarezza,

(17 Aprile 2007)

Giorgio Zanutto
RLS - Settore Credito

zanutto.giorgio@libero.it

Di lavoro si muore sempre (non solo quando ne parla la televisione)
Risponde un Ispettore ASL ------

Sono un tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro , "ispettore ASL" ,ho letto l'articolo dove si fanno delle affermazioni GRAVI del tipo

"Forse perché molti ispettori USL prendono mazzette dai padroni per non controllare ?"

Sono senza parole!

La massa dei cittadini non sa che questi ispettori sono Laureati (laurea in tecniche della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di lavoro), prendono circa 1200 euro al mese di stipendio, al contrario di altre professioni sanitarie (medici,veterinari ecc. ) che percepiscono stipendi TRE o QUATTRO volte superiori e che ovviamente rivestono il ruolo dirigenziale nelle ASL.

Ogni giorno dobbiamo lottare dentro le amministrazioni ASL e fuori per far rispettare la legge.

Organici all'osso (sette persone per città capoluogo) , mezzi mancanti benzina e macchine e dobbiamo vigilare, controllare,reprimere, prevenire...

Gli Ispettori delle ASL rivestono la qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria svolgono per conto della Procura indagini in caso di infortuni .
Bene ogni ispettori ASl percepisce un'indennità di polizia giudiziaria di circa 30 euro e dal 1986 non viene aumentata !

I Sindacati, le amministrazioni, che fanno ,dove sono ,nessuno ne parla .

Tutto ciò è vergognoso, non servono leggi nuove , basta dare questi strumenti agli ispettori asl.

Cordiali Saluti

(18 Aprile 2007)

Dott Giovanni Rossi

micotec@libero.it

Sulle ispezioni USL

A parte le grandi denunce su come controllano le ASL (che si possono ricavare da analisi giornalistiche di vario tipo) ti faccio solo un esempio (tra i diversi che potrei farti) della mia esperienza.
La situazione dei controlli è talmente "discutibile" che le RSU di un grande cantiere navale di Viareggio, qualche anno fa furono costrette a chiamare i carabinieri e non la USL per alcuni problemi di mancato rispetto di certe norme.
Sai perché lo fecero ? Perché non si fidavano dei controlli della USL che guarda caso erano sempre noti in anticipo al padrone e non portavano mai a nulla (se non, sporadicamente, qualche piccola multa).
Non facciamo della retorica su quanto guadagnano alla USL. Qui nessuno ha detto che tutti gli ispettori sono prezzolati. Ma ce ne sono, ti assicuro, e mettere la testa sotto la sabbia non ci farà fare molti passi avanti.

Saluti

(26 Aprile 2007)

Marco Riformetti, PM

primomaggio.info@virgilio.it

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