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(19 Luglio 2007)
In questi giorni tutti parlano di “fase esecutiva del progetto Dal Molin”; lo fa il Sindaco – costretto a lasciare la Prefettura sotto scorta – che del resto ha svenduto la città che amministra mesi fa; e lo fa il commissario Costa, venuto a Vicenza con la pretesa di parlare con tutti, ma chiarendo subito che la contrarietà alla nuova installazione militare non è ammessa. Un modo esplicito, dunque, per escludere la maggioranza della cittadinanza vicentina, da sempre contraria a questo progetto devastante.
Evidentemente, costoro hanno fanno i conti senza l’oste; o, meglio, senza la comunità vicentina, per nulla rassegnata a quel che Costa ha definito un sacrificio, ma che sarebbe meglio esprimere come un furto: di terra, innanzitutto, e di risorse, perché a pagare la base, le opere complementari e la permanenza dell’armata statunitense saranno i cittadini italiani; ma, anche, di democrazia, perché di fronte ad una cittadinanza fortemente contraria, chi governa a livello locale e nazionale non ha trovato niente di meglio da fare che imporre il progetto.
Ma aprire un cantiere nel bel mezzo di una città in gran parte contraria è più facile a dirsi che a farsi; i militari statunitensi ed i loro portaborse italiani possono anche autoconvincersi che la base è cosa fatta, ma dovranno fare i conti con i tanti cittadini che vogliono difendere la propria terra e che, attraverso la propria creatività, troveranno mille forme per rallentare e bloccare continuamente i cantieri.
La conferenza stampa del commissario Costa, dunque, non cambia di una virgola la situazione; continueremo ad opporci alla costruzione della nuova base militare. Chi crede che nel 2011 sull’aeroporto Dal Molin sventolerà la bandiera a stelle e strisce si illude: noi resisteremo un minuto in più di chi vuole realizzare la base.
Vicenza, 18 luglio 2007
Presidio Permanente No Dal Molin
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