Capitale e lavoro :: Dove và la CGIL?

L'intervista di Epifani alla Repubblica

Mostra la subordinazione del gruppo dirigente della Cgil al governo Prodi

(2 Ottobre 2007)

Giorgio Cremaschi: “L’intervista di Epifani è politicamente molto grave ma afferma una verità: l’accordo disastro è stato fatto per sostenere il governo. L’indipendenza del sindacato dalla politica è una ragione in più per il no”

“Il Segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha detto su La Repubblica che se vince il no nelle fabbriche cade il governo. E’ una caduta senza precedenti di autonomia nel gruppo dirigente della Cgil, il segno di quella sindrome da governo amico che, con ragione, da tempo denunciamo. Le parole di Epifani hanno però un pregio: esse dicono la verità sull’accordo. Il protocollo del 23 luglio 2007, accordo disastroso per donne e uomini al lavoro, giovani e precari, è stato siglato soprattutto per sostenere il governo. Trasformare un referendum sindacale in un referendum pro o contro il governo non è solo sbagliato e autolesionista, ma è anche il segno che nella Cgil mancano argomenti di merito per difendere un accordo sbagliato, la cui intangibilità oggi viene difesa dalla Confindustria e dalle forze liberiste.”
“A questo punto c’è una ragione in più per votare no. Si deve votare no, non solo per respingere e cambiare un accordo dannoso, per molte e molti peggiorativo della realtà attuale, ma anche per affermare l’indipendenza del sindacato dalla politica. Infatti, come stanno già affermando tante persone nelle assemblee, il compito del sindacato è sostenere gli interessi del mondo del lavoro, indipendentemente da chi governa, e non è invece quello di far cadere o sostenere i governi con gli accordi.”
“Con questa intervista di Epifani è ufficialmente aperta la discussione sull’autonomia e l’indipendenza della Cgil dagli schieramenti politici.”

Roma, 1° ottobre 2007

Giorgio Cremaschi