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Attacco agli invalidi e soldi ai "politici"

(30 Novembre 2009)

Centomila verifiche INPS per le pensioni di invalidità e aumento delle spese giudiziarie sono previste dalla Finanziaria presentata dal Governo. Si parla di centomila verifiche per gli assegni di invalidità civile. Trattasi di operazione che mira alla revoca di pensioni assegnate in ragioni di patologie congiunte allo svantaggio socio-economico dei titolari. Il reddito non può superare i 4.300 euro all'anno tranne che per i ciechi. La prestazione mensile media è di 255 euro.

Il governo, nel silenzio osceno delle Confederazioni Sindacali, anzicchè proporre l'aumento di prestazioni miserrime e dei redditi ammissibili propone uno screaming con l'obiettivo di raggranellare cinquanta milioni di euro. Facendo i conti si tratterà di un taglio per via amministrativa di una fetta di beneficiari dal momento che non è difficile giocare sull'accertamento amministrativo. In atto la concessione ed il mantenimento di un assegno di invalidità civile è regolato da una normativa che non abbisogna di controlli a tappeto. Ogni invalido deve presentare entro novembre di ogni anno una autocertificazione della persistenza del proprio stato di salute pena la decadenza dal beneficio. Se il governo si propone di ricavare dall'inchiesta una considerevole somma di denaro i casi sono due: o molte pensioni in erogazione non sono dovute oppure vuole dare una interpretazione ancora più restrittiva dei requisiti posseduti. Propendo per questa seconda ipotesi.

La Finanziaria propone l'aumento delle spese giudiziarie. Questo avrà effetto negativo sulla sorte di tantissimi carcerati sprovvisti di mezzi che dovranno alla presentazione di istanze per il costo abnorme delle "carte bollate".

Insomma, la condizione dei più deboli diventa sempre più difficile.

Naturalmente nella Finanziaria non viene proposta alcuna riduzione degli assurdi e scandalosi stipendi di tutti i "politici" italiani a cominciare dai consiglieri di circoscrizione fino ai senatori ed ai garanti delle varie autorità davvero costosissimi. Nessuna riduzione al finanziamenti di giornali di partito e non che spesso disonorano la libertà di stampa e di informazione; nessuna riduzione dei contributi ai Partiti che allestiscono lussuosissime manifestazioni congressuali e feste varie. Un silenzio omertoso grava su tutta questa materia e, nelle segrete stanze, si tratta e ci si mette d'accordo per ulteriori fette di reddito nazionale da destinare alla "politica". Tutti partecipano e trattano, anche i finti puritani, che strillano contro la partitocrazia ma si fanno finanziare una Radio e affondano le mani nella cornucopia inesauribile per loro, ma avarisssima per i poveri e per i lavoratori.

Gli ammortizzatori sociali dei quali il governo mena vanto pur avendoli ereditati sono i più miseri d'Europa e commissurati a salari di fame. La loro durata è una delle più basse.

Naturalmente degli stipendi degli amministratori pubblici e dei managers che costituiscono una vera e propria provocazione alla guerra civile non solo non se ne parla ma con la privatizzazione obbligatoria dei servizi locali è in arrivo un'orda di sottopancia o di politici da riciclare che stringeranno ancora di più il nodo scorsoio al collo dei cittadini contribuenti e consumatori.

E' inoltre facile prevedere un aumento dei costi per la salute con restrizioni e moltiplicazioni di tiket per lo spezzettamento delle prestazioni che vanno "contribuite" durante tutto il loro iter e non per patologia.

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