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(1 Giugno 2015)
Le elezioni in Umbria come ampiamente previsto sono state appannaggio dei due Comitati d’Affari della borghesia nostrana, il Centro Sinistra della Marini e il Centro Destra di Ricci che si sono portati via più di 4 voti su cinque. Il vero vincitore però è l’astensionismo, un umbro su due non ha votato, manifestando così la propria rabbia contro un sistema fondato sulla miseria e sull’ingiustizia sociale. Il voto di protesta cosiddetto, cioè quello che cerca di raccogliere i “mal di pancia” di ogni tipo, insomma i 5 stelle, ha avuto un risultato inferiore a quello di tutte le altre regioni in cui si è votato. Il voto con la testa, quello che spiega in questa fase di durissima crisi del capitalismo che affama, “perché succede” e “di chi è la colpa”, ma ancor più indica “che fare”, cioè il voto a CASA ROSSA PCL ha avuto solo lo 0,5 per cento, ovvero 1500 voti circa.
Un voto che avevo immaginato diverso, nel senso che ho ipotizzato una percentuale minima superiore all’1% e anche vicina all’ 1,5%. In questa valutazione c’era la dichiarata simpatia elettorale di alcuni compagni ex PRC sparsi qua e là per la regione e la capacità di riconoscibilità della proposta politica attraverso il simbolo dei lavoratori, la falce e il martello.
Questo ipotizzato risultato non avrebbe raffigurato una situazione molto diversa da quella che i risultati elettorali hanno offerto, ma avrebbe detto che lo scollamento tra chi pensa comunista e i soggetti sociali proletari che sono il riferimento della nostra iniziativa politica era un po’meno profonda.
Siccome è necessario per un rivoluzionamento dei rapporti sociali partire dalla concreta realtà, è cosa buona e utile sgombrare la lotta da ogni illusione, anche quella funzione automaticamente catalizzatrice del simbolo. Cioè i simboli sono importanti ma di per se non sufficienti per una risposta politica vera che deve avere alla base una strutturazione politica reale nei territori.
Là dove accade, è l’esempio di Casa Rossa a Spoleto, il risultato cambia in modo apprezzabile, e in percentuale si triplica il risultato elettorale regionale. Lo stesso accade dove ci sono situazioni strutturate di compagni che pur non riconoscendosi nel percorso politico di Casa Rossa o del PCL, ma volendo votare comunista (non rassegnandosi all’astensione) hanno espresso un consenso a nostro favore, è il caso di Gubbio, con un risultato simile a quello di Spoleto. In entrambi i casi (di Spoleto e Gubbio) CASA ROSSA PCL supera ampiamente L’Altra Umbria per l’Europa, rispettivamente 1,5 (CR-PCL)a fronte dell’1,1(AUperlE) e l’1,2 a fronte dello 0,7.
La battaglia politica ora continua sul terreno a noi più consono, delle lotte sul posto di lavoro e per i diritti sociali e ciò dovrà produrre anche organizzazione politica vera, adeguata a svolgere il compito politico dichiarato.
Gli insegnanti come me hanno prioritario in questo momento il compito di rompere, con la lotta, il progetto Renziano di una scuola autoritaria e subordinata agli interessi delle aziende, gli operai delle Industrie Metalurgiche Spoleto, degli Acciai Speciali Terni, continueranno la battaglia per il lavoro.
Continueremo a scavare fino a che si troverà la via d’uscita dal tunnel dove i padroni vogliono seppellire i comunisti. Sconfiggere la società capitalista fondata sull’odio dei potenti e sull’egoismo sociale, costruire la società dell’uguaglianza e della vera libertà.
Aurelio Fabiani
CASA ROSSA Spoleto
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