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(8 Marzo 2011) Enzo Apicella
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Ucraina: le persone amputate di gambe e braccia sono già decine di migliaia…

(4 Agosto 2023)

ucraina: protesta contro il sacrificio dei soldati

La fonte è insospettabile: il Wall Street Journal del 1° agosto 2023, più vicina al governo dell’Ucraina non potrebbe essere. Scrive così: “In Ucraina le amputazioni evocano già le dimensioni della Prima guerra mondiale. Si stima che decine di migliaia di persone abbiano perso arti dall’inizio della guerra, un tributo mai visto nei recenti conflitti armati in Occidente”.

- Da incrocio di dati si stimano, finora, tra le 20 mila e le 50 mila amputazioni di arti tra militari e civili in Ucraina (durante la 1^ guerra mondiale le amputazioni furono tra i 67.000 tedeschi e 41.000 tra i britannici; nelle guerre in Irak e Afghanistan subirono amputazioni di arti meno di 2.000 soldati americani); 200 mila i feriti gravi. Cause: l’intenso uso di mine, artiglieria, missili, droni.
- I soldati ucraini morti sono tra il 5% e il 10% degli effettivi (a fronte dell’1,3-2% per i militari USA nei conflitti bellici più recenti).
- Grossi affari per l’azienda tedesca Ottobock, leader mondiale nelle protesi (ma i costi – fino a 50.000 euro per una protesi – spesso superano gli indennizzi ricevuti dalle vittime (fino a 20.000 euro).
- Per mancanza di personale infermieristico specializzato, e le frequenti infezioni, per molti feriti i tempi lunghi di cura non permettono l’impianto di protesi. Solo negli ospedali di Zhaporizha ci sono 40-80 ricoveri per trauma ogni giorno.

Inutile dire che per il giornale di Wall Street a compiere questo scempio della vita umana sono i russi, e solo loro. Peccato, però, che da decenni, e con impressionante intensità dal 2014, la NATO e l’UE abbiano fatto l’impossibile per spingere l’Ucraina a questa guerra con lo scopo di fiaccare la Russia impantanandola in una sorta di secondo Afghanistan, accarezzando il vecchio sogno di poterla fare in pezzi con il sangue degli ucraini, cioè dei proletari, delle proletarie e della gente non sfruttatrice dell’Ucraina.

Noi abbiamo condannato fin dal primo istante l’invasione dell’Ucraina da parte delle armate di stato e private russe e ne abbiamo denunciata la finalità reazionaria di sfruttamento e di oppressione, considerando una volgare menzogna la volontà espressa dal gruppo di potere putiniano di denazificare l’Ucraina. Chiediamo ora alle lavoratrici e ai lavoratori ucraini di aprire gli occhi davanti alla cupa tragedia in cui sono stati precipitati dal governo Zelensky e dai suoi padrini occidentali. Chiediamo loro di comprendere che gli Stati Uniti, l’Italia, l’Unione europea tutto hanno a cuore fuorché la libertà e l’autodeterminazione dell’Ucraina. Dopo un anno e mezzo di guerra l’Ucraina è ridotta – nella parte non occupata dalla Russia – ad una semplice colonia o semi-colonia dei paesi occidentali, indebitata e straziata per decenni, mentre la Polonia, che tratta le rifugiate e i rifugiati ucraini come dei paria, già ne rivendica materialmente una parte. Che siate infuriati contro Putin e i suoi generali, è più che comprensibile, ma guardatevi dai falsi amici, dai gangster occidentali che ingrassano con i vostri morti e i vostri sacrifici. Non credete alle falsissime promesse di “vittoria”. Mobilitiamoci insieme, insieme a tutti i lavoratori coscienti della Russia e del mondo, perché questa infame guerra finisca il prima possibile!!

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