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(15 Giugno 2006)
La Costituzione è il prodotto, il risultato della lotta di Resistenza condotta e guidata dalla classe operaia in primo luogo, dall’alleanza operai e contadini e popolo italiano contro il fascismo, la monarchia, il nazismo.
La Costituzione fu imposta dai rapporti di forza favorevoli alle forze del progresso, della democrazia e della pace alla borghesia monopolistica italiana ed europea, rapporti di forza che erano stati stabiliti sul piano militare nel corso della Resistenza.
I principi, i valori della Resistenza entrano così dentro la Costituzione, trovano nella Costituzione la loro formulazione giuridico-costituzionale:
solidarietà, uguaglianza, fratellanza, pace, giustizia formale e sostanziale, democrazia economica e sociale.
Esiste allora un rapporto inscindibile tra Resistenza e Costituzione.
L’attacco per la liquidazione della Costituzione è sempre, allora, preceduto dall’attacco alla Resistenza, la sua liquidazione, banalizzazione per configurarla come lotta fratricida del popolo italiano, nel mettere tutto e tutti sullo stesso piano.
Dalla metà degli anni Ottanta è iniziata una nuova fase di attacco alla Costituzione, culminata poi nelle modifiche oggetto dell’attuale referendum abrogativo del 25 e 26. giugno. 2006.
E’ iniziata una lunga e ben articolata offensiva sul piano teorico che andava sotto il nome di “ revisionismo storico”, tendente a mistificare, calunniare, negare la Resistenza e mettere sullo stesso piano i partigiani ed i fascisti di Salò. E’ stata un’escalation fino ad arrivare a consentire a formazione dichiaratamente fasciste e con simboli fascisti e nazisti e con teorie apertamente razziste, antiebraiche e negazioniste, ossia negazione dello sterminio di ebrei, negazione dell’olocausto, di ricostituirsi e di essere presenti in campagne elettorali, in totale disprezzo della Carta Costituzionale, sfacciatamente proseguita con il taglio di fondi all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, ANPI.: il punto di arrivo di tale escalation è la modifica reazionaria alla Carta Costituzionale avvenuta a colpi di maggioranza ed in disprezzo totale alla coscienza nazionale.
L’obiettivo che allora si voleva conseguire con il “ revisionismo storico” il riciclaggio di formazioni fasciste e l’attacco alla Resistenza era allora la liquidazione, ancora una volta, della Costituzione, come si era perseguito nel periodo 1948-1962.
La battaglia reale in atto è allora attorno alla Resistenza.
La battaglia reale in atto è allora la difesa della Resistenza.
AL REFERENDUM SI DEVE VOTARE NO!
ANPI-MARASSI/GENOVA (Sez.ne "G.Arzani")
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