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Erre moscia

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(25 Aprile 2010) Enzo Apicella

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(Ora e sempre Resistenza)

25 Aprile 1945 – 25 Aprile 2007

La Resistenza continua. Fino alla vittoria!

(25 Aprile 2007)

Ieri le gesta delle armate coloniali del boia Mussolini all’estero, con le missioni in Albania, in Libia,la campagna d’Etiopia, la partecipazione alla guerra civile di Spagna e al II conflitto mondiale, seminavano distruzione e morte. Le strutture e le milizie per la repressione politica creavano uno stato di terrore all’interno arrestando, torturando ed eliminando ogni oppositore antifascista e ogni comunista. Li chiamavano “banditi”
Leggi di guerra, tra cui i reati associativi, stavano alla base del clima costante di caccia alle streghe. Le carceri italiane erano piene di oppositori, comunisti, antifascisti e anarchici. Le masse popolari, allora, organizzate nella Resistenza partigiana, si sono ribellate e hanno vinto il terrore nazi-fascista!

Oggi le armate del governo Prodi e soci sono presenti in molti fronti di guerra, dall’Iraq (gli addestratori della Nato) all’Afghanistan e al Libano. Gli operai, i lavoratori, i giovani e le donne delle masse popolari subiscono attacchi pesantissimi alle loro condizioni di vita. Miliardi vengono impiegati per le spese militari e per la repressione interna mentre viene scippato il Tfr, aumentano i costi della sanità e si abbassano i salari. Anche oggi le carceri italiane sono piene di oppositori, di stranieri considerati “nemici”, di anarchici, di comunisti. Oggi li chiamano “terroristi”.
Con l’operazione del 12 febbraio scorso, voluta da “sinistri” magistrati come Spataro e Bocassini, tengono in carcere sotto la tortura dell’isolamento 14 comunisti rei di aspirare e lottare per una società non più divisa in classi e senza guerre.

Cosa è cambiato?
La crisi irreversibile in cui da tempo si dibatte il sistema imperialista in cui viviamo si è aggravata e porta, come all’epoca del fascismo e del nazismo, sempre più chiaramente verso la guerra. I padroni puntano alla mobilitazione reazionaria.
Così le occupazioni militari diventano missioni umanitarie per portare la democrazia, così chi resiste e si organizza per ribellarsi, sia nei territori di guerra che all’interno dei paesi imperialisti, diventa un pericoloso terrorista.
La diversità sta nel fatto che i nazisti rivendicavano apertamente il loro progetto razzista e di dominio sull’umanità mentre gli imperialisti moderni, in Italia oggi il governo Prodi e soci, si travestono da difensori della democrazia per portare avanti i loro sporchi piani. I nazisti di ieri erano dei criminali coerenti, gli imperialisti di oggi sono dei criminali viscidi e bugiardi.
Per arrivare a quello che stanno facendo oggi, hanno però bisogno di annichilire ogni potenzialità di rivolta dei popoli da dominare e dei proletari da “arruolare” nelle nuove imprese belliche. Attaccano per questo la principale ideologia di liberazione e riscatto sociale che ha contrassegnato il secolo scorso: il comunismo.
Per questo non solo la destra ma anche tutta la “sinistra” istituzionale, fino a quella definita “radicale”, si impegna con costanza a revisionare vergognosamente la storia arrivando ad equiparare il fascismo al comunismo, Hitler a Stalin, i campi di sterminio alle foibe…consegnando alle nuove generazioni “rinnovati” programmi scolastici in cui i partigiani sono in ultima analisi responsabili delle rappresaglie stragiste degli occupanti tedeschi e dei “bravi ragazzi” di Salò e dove Mussolini viene dipinto come un bravo statista, la cui unica colpa fu quella di mettersi contro gli Stati Uniti e la Gran Bretagna.
Un indottrinamento massiccio in cui il comunismo viene attaccato e il fascismo “recuperato”.
Tanto accanimento contro il comunismo e il suo portato di emancipazione sociale fa pensare che la borghesia sia tuttora terrorizzata da questa ideologia e abbia dunque bisogno di esorcizzarla quotidianamente per estirparla dalle teste degli sfruttati.
E la paura dei padroni aumenta, tanto più oggi che la capacità di resistere all’imperialismo e di infliggergli duri colpi è di nuovo tornata ad essere concreta e visibile a tutti: in Africa, America Latina e Medio Oriente.
Riprendere il patrimonio della Resistenza, dei partigiani che sconfissero gli oppressori di allora è necessario per lottare contro gli oppressori di oggi. Così come gli imperialisti e i padroni hanno imparato dal fascismo e dal nazismo la miglior maniera per difendere il loro potere, noi dobbiamo imparare dai partigiani la via per strappaglielo.

Oggi come ieri, partigiani sempre!
Con la resistenza dei popoli contro la guerra imperialista!
Con la resistenza degli operai, dei lavoratori, dei precari, degli immigrati, delle donne e dei giovani contro lo sfruttamento e l’oppressione!

Gruppo Primo Maggio1945

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