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(No basi, no guerre)

Smantellare le basi della guerra

(7 Agosto 2008)

Il Comitato Promotore ha scelto una data significativa - giovedì 7 agosto – per consegnare al Parlamento le sessantamila firme per la Legge di Iniziativa Popolare contro i trattati, le basi e le servitù militari. In un giorno situato a cavallo tra le due prime e uniche stragi atomiche nella storia dell’umanità – Hiroshima e Nagasaki - i movimenti No War ritengono che sia tempo di prendere di petto i trattati militari (come quello del 1954) dietro cui si nascondono i governi italiani – come nel caso del Dal Molin a Vicenza - per giustificare la costruzione e la presenza di basi militari e armi nucleari USA e NATO sul nostro territorio.

Il comitato promotore incontrerà i giornalisti giovedì 7 agosto alle ore 12.00 davanti agli uffici del Parlamento in via della Missione 6-8 dove sarà effettuata la consegna delle firme.

Decina di migliaia di firme in questi mesi sono state raccolte su questo obiettivo a Novara, Vicenza, Milano, Torino, Pisa, Livorno, Firenze, Bologna, Roma, Napoli, Lecce, Catania, Bari, Genova, Cagliari, Grosseto, Bergamo, Colleferro, Messina, Varese, Trieste, Viterbo, L’Aquila, Volterra, Salerno, Udine, Ancona, Caserta, Forlì, Cosenza, Ravenna, Lucca
In un Parlamento blindato dai sostenitori della guerra preventiva e della militarizzazione del territorio, tocca nuovamente ai movimenti rilanciare l’iniziativa per bloccare o smantellare le basi della guerra.

Rete nazionale Disarmiamoli
http://www.disarmiamoli.com

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Commenti (1)

Allargare il dibattito sulle basi militari.

Il grande lavoro fin qui svolto dai compagni che si oppongono al nuovo insediamento militare americano a Vicenza va sostenuto con ulteriori obiettivi. Primo fra questi che ritengo fondamentale è la SMILITARIZZAZIONE DEL MEDITERRANEO. Proporlo come Mare di Pace e di Civiltà. Mi rendo conto della complessità del problema, ma ci permette di uscire dall'elemento locale come un affare privato dei soli vicentini. La guerra e gli armamenti sono elementi strategici del Capitale, con costi altissimi che ricadono sulla pelle dei lavoratori. Mi fermo qui.

(12 Settembre 2008)

armando

arpez32@gmail.com

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