">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Attentato terrorista

Attentato terrorista

(16 Aprile 2013) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Imperialismo e guerra)

Colombia. Juan Manuel Santos Calderón, Ministro della Guerra

(25 Aprile 2009)

L'attuale Ministro della Difesa colombiano è nato a Bogotá nel 1950. Si è diplomato come cadetto nella Scuola Navale di Cartagena. E' economista e amministratore di impresa, studi compiuti presso l'Università del Kansas (USA). Ha svolto un master in Economia, Sviluppo Economico e Amministrazione Pubblica presso la Scuola di Economia di Londra e l'Università di Harvard. Dal 1913 la famiglia Santos è proprietaria del periodico El Tiempo, con il quale ha creato un vero e proprio monopolio dei mass media. Attualmente la Casa Editoriale di El Tiempo - CEET, al cui vertice vi è Luis Fernando Santos, possiede numerosi mezzi di comunicazione: i settimanali Llano 7 Días, Boyacá 7 Días e Tolima 7 Días, il periodico HOY, il canale televisivo Citytv, le riviste Aló, Atienda, Botiquín, Carrusel, Eskpe, Enter, Gestión, Habitar, Viajar, Motor e Portafolio. La CEET possiede il 48% della rivista Cambio ed è azionista (insieme alla famiglia Pastrana, il gruppo Santo Domingo e l'organizzazione Ardila Lulle) della televisione via cavo TV Cable Bogotá, la maggiore televisione a pagamento, oltre ad essere proprietaria di numerosi portali internet e servizi di intrattenimento legati al settore della telefonia. Il direttore di El Tiempo è suo fratello Enrique Santos Calderón, mentre la rivista Semana è diretta dal figlio di quest'ultimo: Santos Rubino. JMS è stato il vicepresidente del quotidiano e presidente del rispettivo Comitato Editoriale tra il 1981 e il 1991.

Nel 2007, il gruppo spagnolo "Planeta" ha acquisito il 55% del pacchetto azionario della CEET, suggellando un'alleanza con i Santos che va aldilà della semplice dimensione mediatica.

JMS è stato il capo della campagna per la rielezione fraudolenta di Uribe, ottenuta previa modifica costituzionale resa possibile attraverso la compravendita illegale dei voti di diversi parlamentari.

Santos ha ricoperto un ruolo cruciale nella carriera dell'attuale presidente della repubblica Álvaro Uribe Vélez, confezionandogli alti indici di popolarità e gradimento, occultando il suo passato come narcotrafficante e paramilitare.

La sua carriera professionale è iniziata a 21 anni nella Federazione Nazionale dei Produttori di Caffè della Colombia, e per 9 anni è stato a capo della Delegazione colombiana presso l'Organizzazione Internazionale del Caffè di Londra.

E' stato promotore della riforma pensionistica sotto il mandato del presidente Gaviria. Nel 1993 fu promulgata la Legge 100 che, partendo dal modello cileno, portò i fondi pensionistici in mano dello Stato nelle tasche delle compagnie private. Con questa legge i lavoratori hanno perso tutte quelle conquiste ottenute in anni di lotte sindacali nel paese, nonché la possibilità di percepire una pensione stabile.

Nel 1991 JMS fu nominato Ministro dell'Industria e del Commercio, sempre sotto il governo Gaviria; traghettando la Colombia nell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) ed accelerando il processo di privatizzazione dell'economia a favore dell'oligarchia nazionale e del capitale straniero, questo tenebroso personaggio ha contribuito in modo decisivo ad imporre politiche neoliberiste a scapito delle masse popolari colombiane.

Nel 1992 è stato eletto presidente della VII Conferenza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per il Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD), mentre solo un anno più tardi è diventato presidente della Commissione Economica per l'America Latina- CEPAL.

Nell'ottobre del 1997, essendo ricandidato alla presidenza per il Partito Liberale, si è incontrato col capo paramilitare Carlos Castaño per concordare la caduta dell'allora presidente Samper. Questo episodio è narrato dallo stesso ex capo delle AUC in un suo libro.

Dal 2000 al 2002 è stato Ministro delle Finanze sotto il governo di Andrés Pastrana. Ricoprendo questa carica è stato l'artefice della vendita della partecipazione statale nel contratto dell'Associazione CARBOCOL-INTERCOR della miniera del Cerrejón (la miniera di carbone più grande del mondo), fatto questo avvenuto trasgredendo e violando le norme legislative e costituzionali. Per questo episodio JMS è stato oggetto di inchieste da parte dell'autorità preposta al controllo delle finanze (Contraloría General) per "responsabilità fiscale per danno patrimoniale contro lo Stato". Dei cinque investitori privati, tre si unirono facendo cartello e riuscendo ad acquistare la quota per il prezzo base. Viene calcolato in più di 200 milioni di dollari il danno causato allo Stato da questa fraudolenta manovra. La svendita di importanti settori pubblici, strategici per l'interesse e lo sviluppo del Paese, ha beneficiato una piccola minoranza oligarchica alla quale lo stesso Santos appartiene.

Per queste manovre da perfetto politicante, l'8 novembre del 2002 è stato "condecorato" dal sindaco di Bogotà, Antanas Mockus, con l'Ordine Civile al Merito per essere "un servitore pubblico esemplare in ragione del suo impegno e della sua indeclinabile volontà di contribuire al benessere di Bogotá" (sic!)
Questo criminale in giacca e cravatta è un grande amico del golpista venezuelano Pedro Carmona, rifugiatosi in Venezuela nell'aprile 2002 dopo il fallimento del colpo di stato che aveva destituito temporaneamente Hugo Chávez. Santos da sempre utilizza i massmedia di famiglia per screditare il mandatario di Caracas e il processo Bolivariano, dimostrandosi il suo più accanito nemico tra le schiere putrefatte del regime colombiano.

Durante la campagna per la rielezione di Uribe, JMS ha proposto al politico uribista Germán Vargas Lleras di unire il partito di quest'ultimo, "Cambio Radical", con il suo, il "Partito della U". Dopo aver rifiutato la proposta, Vargas Lleras ha subito un attentato. Immediatamente attribuito alle FARC da Uribe e dalla sua cosca, lo stesso Lleras ha smentito questa versione, attribuendo il fatto ai paramilitari e ad alcuni politici.

Come Ministro della Difesa, Juan Manuel Santos, ha autorizzato l'operativo militare che il 1° marzo del 2008 ha portato all'assassinio del comandante delle FARC Raúl Reyes, di 22 guerriglieri, di 1 cittadino ecuadoriano e di 4 studenti messicani in territorio ecuadoriano. Nel caso del riscatto di Ingrid Betancourt, il ministro guerrafondaio ha ordinato all'esercito colombiano di usare il simbolo della Croce Rossa Internazionale per portare a termine l'operativo, cosa che rappresenta una gravissima violazione al Diritto Internazionale.

JMS è altresì responsabile di migliaia di omicidi di Stato, definiti eufemisticamente "falsos positivos"; giovani delle classi più emarginate vengono adescati da appartenenti alle forze di Polizia del regime e, dietro la promessa di un lavoro, trucidati barbaramente. Una volta vestiti con uniformi militari vengono fatti passare per "guerriglieri caduti in combattimento"; i militari ricevono per questi massacri premi in denaro, licenze premio e si mettono in luce agli occhi dei propri superiori. Dinanzi a questi fatti, più volte denunciati da diverse ONG e difensori dei diritti umani, il Generale Mario Montoya (allora comandante dell'Esercito) è stato costretto a dimettersi, salvo poi essere immediatamente premiato da Santos ed Uribe con l'incarico di ambasciatore nella Repubblica Dominicana.

Acerrimo nemico della Pace, oligarca narco-paramilitare, persecutore di esiliati e rifugiati politici, Santos rappresenta, insieme ad Uribe, il vero volto di una dittatura mafiosa, narcotrafficante e paramilitare.

Associazione Nuova Colombia
www.nuovacolombia.net

3977