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(27 Marzo 2013) Enzo Apicella

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(7 Maggio 2009)

28/04 - I FIGLI DI URIBE SI ARRICCHISCONO A COLPI DI CORRUZIONE DEL PADRE E DEI SUOI SOTTOPOSTI!

Grazie ad una serie di decreti, misure e manovre degni del più grottesco ed anti-etico costume corrotto e nepotista, i figli del paramilitare Uribe, Tomás e Jerónimo, si sono arricchiti a dismisura sulle spalle dell'erario pubblico.

Come denunciato e ampiamente documentato dal giornalista colombiano Daniel Coronell (http://colombia.indymedia.org/news/2009/04/100938.php), un terreno di 32 ettari comprato nel dicembre 2006 da una società controllata dai fratelli Uribe (Residuos Ecoeficiencia), sito a Mosquera nel dipartimento di Cundinamarca, ha subito una iper-valorizzazione grazie ad una catena -per nulla casuale- di provvedimenti che hanno permesso ai due "pargoli" di Uribe, a suo suocero ed a uno dei suoi cognati di ottenere in breve tempo utili del 10.000%!

Sei mesi dopo l'acquisto (agosto 2007), il terreno, dallo scarso interesse e valore poiché classificato come "rurale", viene inglobato nella zona industriale dell'area in virtù di uno "strano" decreto dell'allora sindaco di Mosquera; grazie a questa inopinata mossa, da un giorno all'altro il terreno si valorizza e l'unità di misura per quotarlo passa ad essere il metro quadrato, e non più l'ettaro.

Sempre a causa di questo ex sindaco "modello", Alvaro Rozo, nell'ottobre 2007 viene autorizzata la suddivisione del terreno in due lotti. Neanche a farlo apposta, uno dei lotti viene venduto all'impresa Inversiones ALC, i cui azionisti sono i figli ed altri parenti di Rozo stesso...

Come se non bastasse, il 28 luglio 2008 una commissione governativa formata dai ministri delle Finanze, del Commercio e Consigliere della Presidenza della Repubblica, oltre alla direttrice del Dipartimento Nazionale di Pianificazione ed al direttore della Direzione Fiscale e Doganale (Dian), ha dichiarato l'area in questione "Zona Franca permanente", con i benefici per i proprietari dei suddetti terreni che tutti potranno immaginare.

Dulcis in fundo, il ministro dei Trasporti ha approvato la costruzione in tempi brevi di una superstrada nell'area prossima alla nuova Zona Franca. Lo ha fatto all'inizio di quest'anno, annunciandolo a seguito di una riunione cui Tomás Uribe ha partecipato (che coincidenza, vero...?)
Mentre Tomás e Jerónimo Uribe già implicati nello scandalo delle "Piramidi" finanziarie per aver ricevuto denaro dal loro vertice, l'impresa DMG- si arrampicano maldestramente sugli specchi per tentare di giustificare questa scandalosa situazione, il padre mafioso tace attonito.

La menzogna, il cinismo e la politicheria dei protagonisti si sommano alla gestione clientelare e nepotista del governo, con l'illegale ed illegittimo Uribe in testa. Nonostante i bislacchi tentativi di occultare la verità, la lista dei parenti di Uribe che, nella Nuova Colombia, dovranno rispondere alla giustizia popolare, continua ad allungarsi: Fujimori docet...

01/05 - LA PROCURA ACCUSA NUOVAMENTE NOGUERA, EX CONSOLE COLOMBIANO A MILANO

Secondo la Procura colombiana, Jorge Noguera ha utilizzato la sua carica di direttore del DAS (polizia politica) mettendosi al servizio del "Blocco Tayrona" e del "Blocco Nord" delle AUC facenti capo, rispettivamente, ai boss paramilitari Hernán Giraldo e "Jorge 40".

Jorge Aurelio Noguera Cotes, avvocato, già a capo della campagna presidenziale di Uribe nel dipartimento del Magdalena nel 2002, e da questi nominato direttore del DAS, nonché ex console a Milano, è stato anche accusato di trasferire i propri sottoposti che indagavano sulle AUC; è il caso di Sigifredo Puentes Ibáñez, spostato per ostacolare una operazione contro il paramilitare reo confesso Hernán Giraldo.

La procura considera pienamente attendibili le accuse dell'ex capo della Sezione Informatica del DAS, Rafael García, nei confronti di Noguera, ed afferma che è un "testimone preciso e coerente nel suo discorso, moderato e, soprattutto, altamente credibile ed idoneo".

Secondo la magistratura, quelli sotto la direzione di Noguera sono stati "anni chiave per la promozione" dei gruppi paramilitari, ma anche dei suoi interessi personali.

L'ex direttore, ora nel carcere La Picota , è stato anche accusato di essere illegalmente intervenuto nella compravendita di una proprietà immobiliare fra una sua conoscente ed il capo paramilitare Jose María Barrera Ortíz. Intervento, questo, fatto non certo per beneficienza ed in modo disinteressato.

Per il Pubblico Ministero, dunque, Noguera deve rispondere per i delitti di associazione a delinquere aggravata, abuso di potere e distruzione, soppressione ed occultamento di documenti pubblici.

I collaboratori più stretti del presidente Uribe, i suoi sostenitori, quanti hanno contribuito all'elezione ed alla rielezione di questo narco-mafioso, inseriti nelle più alte cariche dello Stato, sono paramilitari dal colletto bianco e il doppiopetto. Fino a quando il loro boss, Alvaro Uribe, riuscirà a scampare al giudizio sui crimini contro l'umanità da lui commessi? Fino a quando sarà ricevuto con tutti gli onori dai capi di stato e dal Papa, invece di subire i processi giudiziari che merita?

03/05 - MORTI 10 MILITARI IN SCONTRI CON LE FARC NEL NORD-EST COLOMBIANO

Come riconosciuto dai media ufficiali colombiani, primo fra tutti il quotidiano El Tiempo del Vicepresidente e del ministro della Difesa (i Santos), il 29 aprile scorso le forze armate hanno subito un duro colpo infertogli dalla guerriglia.

In un comunicato pervenuto all'Agencia Bolivariana de Prensa (http://www.abpnoticias.com/), del Blocco Martín Caballero delle FARC-EP, si informa che il 29 aprile i guerriglieri hanno assaltato una compagnia della X Brigata dell'esercito nei pressi di Molino, nel dipartimento caraibico della Guajira. Nel corso dei cruenti combattimenti, 10 soldati sono morti e 6 sono rimasti feriti; le unità insorgenti, che hanno assaltato le forze governative, hanno altresì recuperato 7 fucili, 1 lanciagranate e diversi altri materiali.

A nulla servono gli strilli dei guerrafondai del governo Uribe, che hanno affermato che i guerriglieri "si sarebbero poi rifugiati in Venezuela"; bieco tentativo, questo, di cercare attenuanti a quello che è l'ennesimo schiaffo morale e fisico alla politica fascista della "Seguridad Democrática" uribista. Come sempre, Uribe ne ha approfittato per provocare il Governo Bolivariano del Venezuela, chiedendo a Chávez di aiutarlo a colpire la guerriglia sulla frontiera condivisa, che però ha risposto chiaramente e coerentemente che il Venezuela non si lascerà coinvolgere in un conflitto che non è il suo.

Ancora una volta si dimostra inconfutabile l'esistenza di un conflitto sociale ed armato, con due parti belligeranti contrapposte. Mentre Uribe ed i suoi ministri si sforzano di far credere alla comunità internazionale il contrario, affermando che si tratta semplicemente di una lotta al "terrorismo", il suo neo Delegato per la Pace Frank Pearl ha riconosciuto che in Colombia esiste una "guerra la cui fine richiederà venti o trent'anni".

06/05 - LA GRAN BRETAGNA SOSPENDE GLI AIUTI MILITARI ALLA COLOMBIA

"Il governo britannico condivide le preoccupazioni relative al fatto che ufficiali e soldati delle Forze Armate colombiane siano stati coinvolti negli abusi o li abbiano permessi. "Il nostro programma bilaterale dei Diritti Umani con la Colombia viene concluso": è uno stralcio del laconico comunicato inviato recentemente a Bogotá, il primo colpo politico al governo Uribe da parte di un governo europeo, e segna probabilmente l'inizio della presa di distanze di diversi paesi, che senz'altro considereranno questa importante decisione come un significativo precedente. Nelle scorse settimane una delegazioni di parlamentari, fra cui un ex ministro della difesa, e di leader sindacali inglesi aveva realizzato una visita in Colombia; i suoi esponenti hanno dichiarato di essere certi della complicità di Uribe nei crimini di lesa umanità. In seguito il Presidente Uribe, attraverso il suo principale assessore, José Obdulio Gaviria (vecchio marpione reazionario legato al cartello di Pablo Escobar), ha bollato i componenti della delegazione come "di estrema sinistra e complici della guerriglia". Dopo le dichiarazioni dei congressisti statunitensi, anche i parlamentari britannici accusano esplicitamente il narco-presidente di complicità nei delitti di lesa umanità che insanguinano il paese; e le dichiarazioni sono arrivate proprio mentre Uribe si trovava in Europa a banchettare col suo omologo Berlusconi, con il quale peraltro condivide l'ideologia reazionaria, la vicinanza con gli ambienti mafiosi e la pratica della corruzione e dell'autoritarismo più filo-imperialista. Da parte sua, il presidente illegale ed illegittimo della Colombia, alle circostanziate accuse che gli vengono rivolte, risponde con la solita cantilena: chiunque denunci le sue attività criminali è un complice della guerriglia. Ma il tiranno, nonostante le sue stizzite dichiarazioni, è sempre più solo, ed il re, per quanto non se ne accorga o faccia finta di non accorgersene, é nudo!

Nuova Colombia
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