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il pane e le rose

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1° Maggio in Italia: tutti contro Uribe!

(6 Maggio 2009)

Dopo il sit-in di protesta del 30 aprile nella capitale, nelle mobilitazioni del 1° maggio molti manifestanti hanno dimostrato il loro netto rifiuto della visita in Italia del presidente narcoparamilitare della Colombia, Álvaro Uribe Vélez. A Milano, città che vide a suo tempo come console colombiano il famigerato ex capo dei servizi segreti Jorge Noguera, oggi agli arresti per complicità con i paramilitari, uno striscione recitava: "URIBE FASCISTA USTED ES EL TERRORISTA – FUORI DALL'ITALIA". Molti milanesi, sconcertati dal fatto che Uribe abbia conferito la cittadinanza onoraria colombiana al sindaco Letizia Moratti, hanno espresso la loro netta opposizione nei confronti di quei funzionari pubblici nostrani che hanno ricevuto in pompa magna un criminale riconosciuto a livello internazionale. Anche se i grandi mass-media hanno volutamente taciuto la presenza del narcotrafficante colombiano, europarlamentari, partiti politici, settori democratici, sindacati, associazioni, collettivi e moltissime persone, appresa la notizia da varie agenzie contro-informative sul web, hanno immediatamente levato la loro voce per protestare contro la presenza di Uribe nel nostro paese. Mentre paesi come l'Inghilterra sollevano dubbi su un governo che viola sistematicamente i diritti umani, tagliando fondi destinati ad aiuti militari, in Italia si considera come un interlocutore politico credibile un paramilitare e narcotrafficante che ha fatto della sua guerrafondaia politica di "sicurezza democratica" l'arma legislativa per legalizzare ed estendere il terrorismo di Stato, che assassina ogni anno migliaia di oppositori politici e sociali al governo.

Il passato di questo mafioso in giacca e cravatta è anche ben conosciuto dalle organizzazioni sindacali italiane, che sanno perfettamente della mattanza sistematica che avviene in Colombia ai danni di coloro che portano coraggiosamente avanti le rivendicazioni dei lavoratori; risulta infatti che il paese latinoamericano sia il più pericoloso al mondo per l'attività sindacale.

Il grido che si è levato in numerose città italiane è stato unanime: FUORI IL NARCOTRAFFICANTE URIBE DALL'ITALIA!

Galleria fotografica delle manifestazioni su: www.nuovacolombia.net

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