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(17 Settembre 2009)
Nel anno scolastico 2009/10, 42.000 docenti e 15.000 ATA perderanno il loro posto di lavoro. I tagli arriveranno a più di 150.000 nei prossimi due anni. Questo significa uno dei più grandi licenziamenti di massa di lavoratrici e lavoratori precari, persone che da anni - in molti casi, anche più di dieci - lavorano con contratti annuali di supplenza. A fronte di ciò, il Governo propone di tamponare con i “contratti di disponibilità”: un’elemosina che mortifica la professionalità e introduce ulteriori elementi di frammentazione.
L’anno scolastico si apre così nel caos e si consuma, definitivamente, l’attacco alla scuola pubblica, mentre, d’altra parte, si incrementa il finanziamento di quella privata. Ovunque, in tutta Italia, con presidi, proteste e cortei, le lavoratrici e i lavoratori precari si stanno mobilitando.
Come R28A diamo la nostra più totale solidarietà a tutte le lavoratrici e i lavoratori in lotta nella scuola e aderiamo alla manifestazione nazionale del 3 ottobre a Roma, che chiede:
dimissioni immediate del Ministro Gelmini;
il ritiro dei tagli alla scuola pubblica previsti dalle legge 133 e di tutti i provvedimenti con cui sono stati attuati;
ritiro della legge 169/08 (maestro unico);
immissione in ruolo dei precari su tutti i posti vacanti;
abolizione del tetto massimo di un insegnate ogni 2 alunni diversamente abili (l.244/07);
ritiro del pdl Aprea;
corsi abilitanti per i docenti non abilitati in servizio.
Questa lotta non deve essere soltanto la lotta dei precari e delle precarie. I tagli e il loro licenziamento in massa colpiscono la qualità della scuola pubblica che è un bene primario di tutte e tutti, compromettono la sicurezza delle scuole e peggiorano le condizioni di lavoro anche di chi ha un contratto di lavoro stabile.
In queste condizioni, l’anno scolastico appena iniziato non può andare avanti. Sabato 3 ottobre, ore 15.00, tutte e tutti a Roma!
16 settembre 2009
Rete 28 Aprile nella Cgil per l’indipendenza e la democrazia sindacale
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