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09/06 - nuove minacce paramilitari a 17 ong in periodo elettorale

(9 Giugno 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nuovacolombia.net



Il gruppo paramilitare autonominatosi “Comando Congiunto per la Pulizia” ha minacciato di sterminare 17 organizzazioni fra ong che lavorano in difesa dei diritti umani, sindacati ed associazioni contadine, in un clima di grande

tensione in vista del ballottaggio delle presidenziali.
In un messaggio diffuso via internet, questa banda di criminali afferma di voler eliminare le organizzazioni sociali perché si opporrebbero “allo sviluppo e alla sicurezza del paese”, e perché considerate vicine all'insorgenza.
Secondo il Centro di Ricerca ed Educazione Popolare – Programma per la pace (Cinep-PPP), “questa minaccia si somma al crescente numero di intimidazioni dello stesso tenore che hanno ricevuto numerose organizzazioni sociali, ong e difensori dei Diritti Umani, senza che fino a questo momento esistano chiare misure governative per far fronte a questo incremento di attacchi e persecuzioni, da parte del rinnovato paramilitarismo, ai danni delle organizzazioni della società civile”.
Il Cinep- PPP chiede al governo che indaghi sui colpevoli di queste minacce, che si proceda giuridicamente contro i responsabili e che vengano definite con chiarezza le misure di protezione e le garanzie che il governo stesso dice di offrire alle organizzazioni dei Diritti Umani, ai sindacati ed alle altre organizzazioni sociali del paese minacciate dal paramilitarismo di Stato.
Nonostante la ragionevolezza delle richieste difficilmente si avrà una risposta istituzionale, poiché le minacce paramilitari in periodo elettorale sono notoriamente funzionali all'oligarchia, di cui il narcogoverno colombiano è chiara espressione.
Secondo il presidente della Commissione Permanente della Politica Estera dell'Assemblea Nazionale venezuelana, Roy Daza, “in vaste zone del paese sono i paramilitari a decidere l'esito delle votazioni”, perché con l'uso della violenza “dicono alla gente per chi andare a votare”. Il deputato aggiunge che “ci sono denunce molto concrete relativamente alle elezioni parlamentari di marzo, tanto che nessuno ne conosce gli esiti, cioè non ci sono ancora risultati ufficiali in merito ad una parte dei parlamentari eletti”, ricordando che da quando la magistratura colombiana ha iniziato le indagini sulla “parapolitica” ben 75 deputati sono stati accusati di aver ricevuto voti per mezzo dei paramilitari. Questi rappresentano uno degli strumenti dello stato per condizionare, tramite minacce e violenze, le elezioni colombiane, i cui esiti sono anche dirottati con brogli di ogni tipo, e tramite la corruzione e compravendita del voto; queste elezioni, svuotate di qualunque significato democratico e completamente estranee all'esercizio del volere popolare, rappresentano esclusivamente una facciata per giustificare le decisioni dell’oligarchia, della borghesia, delle multinazionali straniere e dell’imperialismo statunitense.

www.nuovacolombia.net

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