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Siria: fine tregua fratelli musulmani-regime

Ma il nuovo leader degli islamisti, Riyadh al-Shaqfa, esclude il ricorso alla violenza

(14 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Roma, 14 agosto 2010 (foto da www.almasryalyoum.com/en), Nena News – Per i Fratelli Musulmani siriani è finita la tregua con il regime del presidente Bashar Assad. Lo ha annunciato il nuovo leader dell’organizzazione islamista Riyadh al Shafqa in un’intervista pubblicata dal sito del quotidiano egiziano al Masry al Youm.

«La guerra di Gaza è terminata da lungo tempo e riprenderemo la nostra opposizione al regime (siriano)», ha detto al Shafqa alla guida dei Fratelli musulmani siriani da poco più di un mese. L’organizzazione aveva proclamato la «tregua» durante l’offensiva israeliana «Piombo fuso» contro la Striscia di Gaza (dicembre 2008 – gennaio 2009) in considerazione dell’appoggio offerto dal governo siriano alla popolazione palestinese sotto i bombardamenti (1.400 morti, migliaia di feriti). A Damasco peraltro vive e svolge le sue attività politiche Khaled Mashaal, leader in esilio del movimento islamico Hamas, l’espressione palestinese dei Fratelli Musulmani.

Allo stesso tempo al Shafqa è stato categorico nell’escludere il ricorso alla violenza e alle armi nella lotta contro il regime siriano. «La violenza non ci appartiene. La via della pace è la nostra scelta nella lotta politica», ha affermato il leader islamista.

Tuttavia la nomina di al Shafqa, uno dei leader della rivolta islamista negli anni ’80 contro Hafez al Assad, padre dell’attuale presidente, e del suo vice Farouq Tayfour (un altro ex capo “militare”) lasciano prevedere una linea più dura nei confronti del regime siriano. Negli anni passati al contrario la politica dei Fratelli Musulmani siriani era stata più morbida, di fronte l’approccio moderato scelto dal presidente Bashar Assad dopo la sua elezione nel 2000. Quest’ultimo però ha recuperato un atteggiamento più rigido nei confronti degli islamisti come sembrano confermare anche la recente decisione di proibire categoricamente nelle università il niqab (velo islamico integrale) e, alla fine del 2008, l’introduzione di più ferree regolamentazioni sulle scuole islamiche private.

La fratellanza islamica siriana è nata nel 1937 e dieci anni più tardi conquistò tre seggi dell’assemblea parlamentare. Il colpo di stato compiuto nel 1966 dal partito Baath, ("Resurrezione" costituito nel secondo dopoguerra dal siriano Michel Aflaq e dal suo conterraneo Salah al-Din al Bitar) di orientamento laico e socialista, portò ad un immediato scontro tra le autorità al potere e gli islamisti. La resa dei conti tra le due parti avvenne con la strage di 1.200 islamisti durante una rivolta nel carcere di Tadmor e, nel febbraio del 1982, quando l’esercito inviato Hafez al Assad bombardò la città di Hama, roccaforte dei Fratelli Musulmani. Secondo il famoso giornalista e inviato dell’Independent, Robert Fisk, entrato a Hama poco dopo il massacro, furono oltre 10.000 le vittime fatte dal truppe governative. Molte di più invece, oltre 25.000, secondo i dati delle organizzazioni per i diritti umani. (red) Nena News.

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