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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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Veneto: sulla spesa sanitaria si spacca la maggioranza in Regione.

RC: il caso Venezia torni in Consiglio regionale

(16 Settembre 2003)

Venezia 12 sett. 2003 - "L'assestamento di bilancio della Regione veneto dovrebbe essere discusso e votato nel prossimo Consiglio regionale ma il "caso sanità" è già scoppiato in V° Commissione dove non solo le opposizioni di centrosinistra e Rifondazione Comunista hanno votato contro ma la stessa Lega Nord si è astenuta".

"Lo affermano -in una nota- i consiglieri regionali di Rifondazione Comunista Mauro Tosi e Pietrangelo Pettenò e la responsabile sanità del partito Gemma Lunian secondo i quali "la poca chiarezza espressa in questo settore viene evidenziata dalla contraddizione della Giunta che da una parte presenta un bilancio in ordine e dall'altra continua nella richiesta, quasi ossessiva, di tagli imponendo ai Direttori generali di realizzare economie per 48 milioni di euro entro fine anno. In realtà la politica del centrodestra impostata su un sistema sanitario fatto solo di piani industriali, pareggi economici, non riconoscimento delle realtà locali e delle specificità che esse contengono, sta portando la sanità veneta al tracollo. Trattare l'assistenza e la cura come un prodotto di "mercato" e cittadini malati come "clienti" è il fallimento completo sotto tutti gli aspetti, anche quelli economici".

"L'esempio dell'Ulss 12 veneziana -affermano gli esponenti di RC- è tra i più chiari. Qui è stata programmata una riorganizzazione sanitaria che potrebbe comportare una situazione insostenibile per il centro storico di Venezia (isole comprese) dove, alla riduzione dei posti letto all'ospedale Civile, si accompagna una difficoltà nei trasporti e una assenza di strutture per post-acuti e per anziani. Una situazione di grave difficoltà riscontrata anche dal difensore civico regionale che con un proprio documento domanda chiarimenti al Direttore generale dell'Ulss 12, dove le assemblee dei medici denunciano la difficoltà di operare in una realtà così complessa dove i posti letto sono nettamente insufficienti. Rifondazione Comunista ha denunciato da tempo questa situazione chiedendo chiarimenti sia al Direttore generale dell'Ulss 12 che alla Giunta regionale, le nostre interrogazioni avevano evidenziato sin dal 2002 l'autodecurtazione dei posti letto ricevendo risposte insufficienti. Ma non è la Regione che ha il compito di programmazione e controllo? L'ha esercitato?".

"Oggi -si legge ancora nella nota- davanti alle difficoltà che sono evidenti a tutti dalla Giunta regionale arriva una delibera che chiede all'Ulss 12 tagli ulteriori per ridurre il bilancio di 7.800.000 euro entro il 2003. Un' operazione impossibile da fare pena l'annullamento della sanità veneziana. E il Direttore generale dell'Ulss 12, che non riesce a gestire la situazione continuando ad attaccare i cittadini e le forze politiche che denunciano quello che sta succedendo, i medici che protestano, oggi chiede 50 milioni di euro dalla legge speciale per Venezia. In contemporanea annuncia la chiusura di lungodegenza e riabilitazione al Lido e si appresta a discutere con la regione la permanenza della terapia sub intensiva sempre al Lido di Venezia".

"Noi -concludono Tosi e Pettenò- non possiamo che essere seriamente preoccupati per la piega degli avvenimenti che riguarda un diritto fondamentale come quello della salute e per questo abbiamo presentato un' interrogazione "a risposta immediata" con la quale chiediamo che il caso "Ulss 12" di Venezia venga riportato in commissione sanità del Consiglio regionale consiliare per ridiscutere il piano attuativo, i bilanci e trovare una soluzione che garantisca il diritto all'assistenza e alla cura per i cittadini veneziani. Nel frattempo aspettiamo le decisioni del Difensore civico e del ricorso al TAR per l'Ospedale al Lido di Venezia".

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