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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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Sul piano socio-sanitario della regione Veneto

(18 Settembre 2003)

Venezia 15 sett. 2003 - I consiglieri regionali di Rifondazione Comunista Mauro Tosi e Pietrangelo Pettenò affermano -in una nota- che "il Piano socio sanitario di cui la commissione consiliare inizia oggi la discussione non fa che confermare le nostre preoccupazioni". "Tutto il piano socio sanitario -si legge nella nota- è improntato non sui bisogni della popolazione ma sul bilancio.

Da questo punto di partenza si fanno discendere le politiche sanitarie.
La sanità, e perciò il diritto alla cura e all'assistenza, viene gestita su un piano aziendale come se fosse un prodotto di mercato.
I cittadini diventano "clienti".

Dopo tante belle parole e affermazioni di principio si punta poi tutto sul vincolo di bilancio, infatti ai fini del rispetto degli obiettivi di finanza pubblica sono eventualmente adottate, cumularmente o alternativamente misure di contenimento della spesa.

In particolare la Giunta regionale può deliberare misure di compartecipazione alla spesa sanitaria (sottraendosi al controllo del Consiglio regionale), ivi inclusa l'introduzione di forme di corresponsabilizzazione dei principali soggetti che concorrono alla determinazione della spesa.

Questo vuol dire che i cittadini, diventati "clienti", dovranno aspettarsi, dopo i ticket e i LEA, nuove spese per avere l'assistenza e la cura dovuta.
La Giunta regionale intende promuovere forme di mutualità integrativa e individua soggetti cui possono essere affidati in gestione tali fondi".

"Il centrodestra -affermano ancora Tosi e Pettenò- vuole risolvere il problema della carenza di fondi con una più ampia apertura al privato e con l'organizzazione della sanità integrativa.
Questo è l'aspetto più saliente e più da combattere: la regione si rivolge al ceto medio-alto dei cittadini assicurandogli, se pagherà, livelli alti (o ritenuti tali) di prestazioni sanitarie.
Chiaramente alla popolazione più debole, quindi più bisognosa in termini di salute per patologie e anzianità, verrà offerta una organizzazione sanitaria di seconda serie e non è detto nemmeno che questa sia fornita gratuitamente, i pesanti ticket già in atto e promessi, le rette per le persone croniche non autosufficienti e per i disabili lo dimostrano"."In questo contesto -concludono gli esponenti di RC- la manifestazione per il diritto alla salute promossa dalle organizzazioni sindacali, CGIL, CISL e UIL, domani 16 settembre, davanti la sede del Consiglio regionale è una iniziativa di risposta alle politiche privatistiche della Regione, risposta che Rifondazione Comunista appoggia e condivide".

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